Morelli a Messina: "Sì al Ponte, via il tappo allo sviluppo" - Live Sicilia

Morelli a Messina: “Sì al Ponte, via il tappo allo sviluppo”

La visita del vice ministro
INFRASTRUTTURE
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PALERMO – “Complimenti per chi lavora, in materia di navigazione, su Messina e Reggio, senza fare preferenze e investendo sulla questione importante rappresentata dai porti. Si sostengono 40mila viaggi al giorno tra le due città. Spero ci sia una fase di rilancio in quest’area Portuale che, come tutte in Italia, causa Covid, ha vissuto e sta vivendo una frenata. Aspetto non trascurabile è la Crocieristica che porta ricchezza ai territori e, un domani, sviluppo e si dovrà incastrare con la realizzazione del Ponte che sarà un’ulteriore prova di legame tra la Sicilia e la Calabria ma anche tra Italia ed Europa”. Così, oggi pomeriggio, il viceministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Alessandro Morelli, in visita a Messina negli uffici dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto per dialogare con il Presidente Mario Mega, ha approfondito il tema dei progetti rivolti alla Sicilia e quale sarà la somma necessaria per coprirli.

Rispondendo agli organi di stampa al margine dell’incontro sulla banchina del Porto fronte Ente, ha chiarito che il Ponte si farà ma senza focalizzarsi sul numero delle campate (una o tre). L’Italia è in grado di costruire un’opera con tutti gli accorgimenti tecnici e industriali con la chiarezza politica e con l’unità di intenti delle Regioni e di chi le amministra, tanto che è prevista una riunione anche con loro. “Dobbiamo smetterla – incalza il viceministro – con questo tappo di bottiglia che impedisce alla Sicilia di unirsi alla Calabria e all’Europa. Di fatto, la Sicilia diventerebbe la piattaforma logistica di tutta europea verso il Nord Africa e nei prossimi 50 anni verso l’Africa continentale che sarà il Continente con il maggior sviluppo, una volta che India e Cina avranno completato il loro percorso. Sarebbe assurdo non avere le infrastrutture di supporto come le ferrovie e le autostrade e non materializzare il Polo logistico europeo in questa terra». Secondo Morelli, ci sarà posto anche per un “turismo slow” perché attira un’utenza altospendente per le meraviglie ambientali, sociali e culturali, utenza tipica delle città vocate. C’è una progettualità in questa direzione dell’Authority che debba pensare sempre alle due sponde. 62 miliardi di euro sono stati stanziati ai trasporti e alle infrastrutture, all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una somma di cui la metà andrà al Sud d’Italia per l’esattezza il 56% pari a 34,7 miliardi di euro. Lo ha decretato l’approvazione del Piano a fine aprile mentre il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha esposto un po’ ‘l’aperitivo’ di questo pasto abbondante e succulento. Tra gli interventi di grossa rilevanza, l’esponente del Governo Draghi ha inserito l’alta velocità/alta capacità ferroviaria per realizzare i lotti funzionali della Palermo-Catania-Messina con la cifra di 1,4 mld di euro, per dare alla luce altri lotti della linea Salerno-Reggio Calabria con la​ disponibilità di 11,2 miliardi e completare la Napoli-Bari con 1,4 mld. Quattro delle sei ‘missioni’ che tracciano il Pnrr si articolano con opere di competenza del Mims: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (493 milioni di euro); rivoluzione verde e transizione ecologica (15,8 miliardi); infrastrutture per una mobilità sostenibile (41,8 miliardi); inclusione e coesione sociale (3,9 miliardi). L’ammodernamento dei porti e delle flotte si calano in una proiezione sistemica del futuro dell’Italia seguendo gli indirizzi europei, con i principi dell’Agenda 2030 dell’Onu e del Green Deal. Previsti oltre 3,8 miliardi per rinnovare e potenziare i porti, concretizzare il Piano nazionale del Cold ironing, che consente alle navi di essere più sostenibili liberandosi di emissioni inquinanti durante la sosta al porto e mettere in piedi le infrastrutture per le Zone Economiche Speciali (Zes). 8,4 miliardi rientreranno nel trasporto locale ‘green’ e trasporto rapido di massa. Incardinato in questo ambito il rinnovo di materiale rotabile per il trasporto delle merci e l’acquisto di nuove navi ‘ecologiche’ anche per collegare lo Stretto di Messina più velocemente e con l’attenzione verso l’ambiente e il rinnovo dei treni per il trasporto pubblico locale e degli Intercity al Sud”.

“Nel programma anche la Qualità dell’abitare e le infrastrutture sociali. Gli interventi di competenza del Mims ammontano a oltre 5,2 miliardi di euro ovvero risorse indirizzate a progetti per la rigenerazione urbana e “l’housing sociale”. Si pensa ad un impegno di spesa per il programma innovativo “Qualità dell’abitare” (2,8 miliardi) per efficientare le cittadelle giudiziarie, per riqualificare l’edilizia penitenziaria e migliorare gli spazi nelle strutture minorili di riabilitazione. Giovannini ha precisato in passato: «Qualsiasi programma di riapertura deve passare da un miglioramento dei trasporti pubblici locali. Da allacciare una rete di trasporti sicuri, attraverso uno stretto lavoro con i Comuni e le Regioni, dal momento che le competenze appartengono a loro. Ci vuole un confronto con i Presidenti della Conferenza regionale, di Province e Comuni”.

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