"Miiii puru u razzu", la Sicilia si prepara (sorridendo)

“Miiii puru u razzu”, la Sicilia si prepara (sorridendo)

La reazione popolare alla notizia.

“Miiii puru u razzu”. Un piccolo sondaggio nel panificio dei paraggi sintetizza la reazione popolare alla notizia del razzo cinese, tra previsioni e scongiuri. Come sappiamo: ‘Ci sono “porzioni” di nove regioni del centro-sud che potrebbero essere interessate dalla caduta di ‘Lunga marcia 5B’: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia…’. Qui si può leggere la cronaca seria degli eventi con tutte le accortezze e tutti i consigli da seguire alla lettera.

Per il resto: nei panifici, sulle chat e sui social si assiste il decollo di una salutare ironia. Beninteso, l’ironia è un sentimento nobile che non sottovaluta la realtà, ma cerca di renderla più sopportabile con la leggerezza. I sorrisi non disprezzano le tragedie e i pericoli, tentano di esorcizzare angoscia e paura nella condivisione della bellezza esistenziale: si può appunto sorridere in qualsiasi momento. E, nel frattempo, si possono adottare le opportune cautele, augurandosi il meglio.

E così ecco i whatsapp che si interrogano sull’’astronave cinese’. Sicché è sempre utile ricordare che non siamo assediati dalla flotta del pianeta Vega. Oltretutto, sarebbe un guaio: non disponendo di Goldrake, potremmo opporre i mitici forestali e magari contare sul lentissimo culto dell’amicizia siciliana: “Signor mostro, con rispetto parlando, ma lei perché ci vuole invadere? Si pigghiassi un caffè. E per piacere si mittissi la mascherina, anche perché fa scantare”.

E poi ci sono appunto i panifici, dove si fa la conta degli scantinati disponibili, in cui non si entra da decenni e non è escluso che si sia sviluppata una forma aliena a nostra insaputa. Per la serie: temevi gli assalti dal cielo e avevi gli extraterrestri in cantina. E poi ancora c’è il grande mare dei social che frigge di umorismo: “Razzo cinese ha chiesto l’amicizia su Facebook”, scrive Antonella Folgheretti. Ed è forse la battuta definitiva, mentre qualcuno ripassa il rituale di Lino Banfi in ‘Occhio malocchio…’ etc.

Siamo umani e perciò fragili come certe lumachine soggette al caso e alle intemperie. Ma lasciamo una bava luminosa, dietro ogni nostro passo. Signor razzo, si pigghiassi un caffè… E ci lasci in pace perché vogliamo tornare a respirare, a ridere, ad abbracciarci e a cantare.

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