Blitz Sotto Scacco: gli indagati scelgono il silenzio, l'ergastolano si difende - Live Sicilia

Blitz Sotto Scacco: gli indagati scelgono il silenzio, l’ergastolano si difende

L'inchiesta ha incastrato i boss delle tre famiglie mafiose di Paternò legate a Cosa nostra. Si sono conclusi gli interrogatori di garanzia.

CATANIA – Hanno scelto il silenzio. Alcuni con la promessa di farsi interrogare non appena avessero avuto il tempo di leggere gli atti giudiziari. Si sono conclusi ieri gli interrogatori di garanzia dei 40 indagati dell’operazione Sotto scacco eseguita dai carabinieri la scorsa setttimana. Un blitz che ha incastrato i tre gruppi mafiosi di Cosa nostra a Paternò: clan Alleruzzo, Assinnata e Amantea. Famiglia mafiosa che avrebbe puntato sui proventi illeciti di droga ed estorsioni, ma anche “del finanziamento” di imprenditori collusi. Alcuni dei quali avrebbero “lavato” i fondi neri.

L’ergastolano Santo Alleruzzo, difeso dall’avvocato Vittorio Lo Presti, è uno dei pochissimi che ha risposto alle domande della gip Maria Ivana Cardillo. Il boss che secondo la tesi accusatoria avrebbe continuato a dirigere il clan anche dal carcere approfittando dei permessi premio. Durante i quali avrebbe organizzato veri e propri summit. Ricostruzioni respinte dall’indagato che ha minimizzato alcune circostanze. Si è difeso anche Francesco Alleruzzo dai quesiti del giudice. L’imprenditore del settore agrumi Salvatore Tortomasi, sempre difeso da Vittorio Lo Presti, ha rimandato le risposte alla lettura delle 2500 pagine dell’ordinanza.

Scena muta anche per Salvatore Vito Amantea (figlio dell’uomo d’onore Franco), Barbaro Stimoli (ritenuto ai vertici del gruppo di Belpasso), Vincenzo junior Stimoli e Giovanni Giangreco, difesi dall’avvocato Lucia D’Anna. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Michele Fontanarossa, Cristian Terranova (difesi dall’avvocato Andrea Gianninò), Lorenzo Schillaci, Salvatore Stimoli (assistiti dal penalista Salvo Pace), Omar Francesco Borzì, Alessandro Fazio, Francesco Mobilia, Giuseppe Mobilia, Orazio Sinatra, Giuseppe Sinatra, Barbaro Cosentino, Andrea La Delfa, Maurizio Sinatra (tutti assistiti dall’avvocato Antonio Giuffrida che ha già depositato il ricorso al Riesame).

Il silenzio è stato scelto anche da Domenico Assinnata, Giuseppe Beato, Davide Befumo, Lorenzo Di Leo, Marco Di Leo, Sebastiano Di Mauro, Giorgio Freni, Vincenzo Gattarello, Daniele Licciardello, Alfio Mendolaro, Carmelo Parisi, Pietro Puglisi, Giuseppe Recca, Enrico Corsaro, Pasqualina Malandrino, Giuseppe Orto, Alfio Pirro e Sebastiano Saraceno.

Tra gli ultimi interrogatori di ieri c’è stato quello del gioielliere Angelo Nicotra, difeso dall’avvocato Maria Licata, accusato di essere ‘una sorta di broker’ del boss Pietro Puglisi.

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