Procura di Roma: "La nomina di Prestipino è illegittima" - Live Sicilia

Procura di Roma: “La nomina di Prestipino è illegittima”

Il Consiglio di Stato conferma la sentenza che dà ragione a Marcello Viola, ex capo dei pm di Trapani

Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar del Lazio: è illegittima la nomina di Michele Prestipino Giarritta a capo della Procura della Repubblica di Roma. I giudici amministrativi si erano pronunciasti su ricorso di Marcello Viola, attuale procuratore generale di Firenze ed ex procuratore di Trapani. Era stato anche accolto il ricorso del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi.

Sia il Consiglio superiore della magistratura che Prestipino hanno proposto appello al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensione dalla sentenza ed evidenziando il fatto che la stessa avrebbe provocato un grave danno all’amministrazione della giustizia, incidendo sulla continuità delle funzioni di procuratore di Roma.

Viola, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, si è costituito chiedendo il rigetto dell’appello e reiterando alcuni motivi di ricorso non esaminati dalla sentenza del Tar Lazio. Il Consiglio di Stato (V sezione, presidente Giuseppe Severini, relatore Valerio Perotti), ha respinto i ricorsi del Csm e di Prestipino.

Prestipino fu nominato procuratore il 4 marzo dell’anno scorso, mentre il 26 maggio del 2019 il Csm aveva favorito Viola. Una proposta di nomina quest’ultima che, dopo l’esplosione dello scandalo Palamara, non fu più avanzata. Palamara parlava della nomina di Viola a cena con i deputati del Pd Luca Lotti e di Italia viva Cosimo Maria Ferri e con altri cinque componenti del Csm in carica. Viola, però, non aveva alcun ruolo, piuttosto finì per essere vittima.

Il Consiglio di Stato ha rilevato che il Csm ha errato nel ritenere prevalente il profilo di Prestipino Giarritta nonostante avesse ricoperto solo funzioni semidirettive (procuratore aggiunto a Reggio Calabria e di Roma), mentre Viola ha guidato i pm di Trapani,

Ed errata è stata la valutazione superiore dell’esperienza di Prestipino in materia di criminalità organizzata, visto il lavoro svolto da Viola in una terra come quella trapanese, dove è radicata e forte la presenza di Cosa Nostra.

Il Csm dovrà nuovamente procedere alla nomina del procuratore di Roma “conformandosi ai numerosi e stringenti principi di diritto affermati dal giudice amministrativo”, dicono i legali di Viola.


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