Caso Gregoretti, niente processo per Matteo Salvini - Live Sicilia

Caso Gregoretti, niente processo per Matteo Salvini

La decisione del gup di Catania Nunzio Sarpietro conferma le attese

CATANIA – Sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Matteo Salvini, che era imputato con l’accusa di sequestro di persona. E’ la decisione del Gup di Catania, Nunzio Sarpietro, letta nell’aula bunker del carcere di Bicocca, a conclusione dell’udienza preliminare per il caso Gregoretti. Al centro del procedimento nei confronti dell’allora ministro dell’Interno i ritardi nello sbarco, nel luglio del 2019, di 131 migranti dalla nave della Guardia costiera italiana nel porto di Augusta, nel Siracusano. Una decisione che era già nell’aria e che va in direzione opposta rispetto a quanto richiesto dal gup di Palermo lo scorso aprile in merito all’analogo caso della nave spagnola Open Arms, per il quale l’ex ministro dell’Interno è stato rinviato a giudizio.

Allora Matteo Salvini aveva parlato di una decisione “dal sapore politico”. Oggi sarà sicuramente di diverso avviso. “Mi aspetto giustizia con la G maiuscola”, aveva detto prima di entrare nell’aula bunker del carcere di Bicocca. Il leader della Lega era accompagnato dal suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno. La decisione ha riguardato la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona per i ritardi nello sbarco, nel luglio del 2019, di 131 migranti dalla nave della Guardia costiera italiana nel porto di Augusta, nel Siracusano.

Le reazioni

Le motivazioni della decisione di Sarpietro saranno depositate entro 30 giorni. “La sentenza del Gup di Catania si basa su udienze complesse, piene di documenti e testimonianze che hanno permesso al giudice di avere una visione piu’ ampia e completa: e’ stata emessa a conclusione di un ‘processo’. Un gup che vuole vederci chiaro è una garanzia per tutti”. Lo ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno a conclusione dell’udienza preliminare.

La sentenza ha una formula molto chiara: il fatto non sussiste – ha aggiunto Bongiorno – E’ la più chiara perché evidenzia in modo indubbio che secondo il giudice di Catania non c’e’ stato alcun reato di sequestro, ma un ritardo in attesa della redistribuzione dei migranti. Lo stesso tema del caso a Palermo con la Open Arms e questa sentenza la produrremo certamente a Palermo”.

Per Salvini si tratta quindi di una parziale vittoria politica che va inquadrata nella strategia comunicativa degli ultimi mesi. Tant’è che sui social Salvini ha già lanciato un post i ringraziamento a quanti hanno solidarizzato con lui: “Grazie Amici per avermi sostenuto, vi voglio bene”. A ottobre scorso, in occasione della prima udienza preliminare a Catania, il leader del Carroccio ha trasformato il capoluogo etneo nella Pontida del Sud. Allora, militanti leghisti e i leader del centrodestra hanno manifestato solidarietà all’ex ministro dell’Interno proprio da Catania. Ma in piazza erano scesi a protestare anche gli attivisti della galassia antirazzista.

Le parole di Salvini

Matteo Salvini a caldo: “Il Giudice ha studiato lavorato e si è preso le sue responsabilità. Mi spiace solo per i denari che sono costati ai cittadini italiani queste giornate – ha detto il leader leghista – L’Italia è l’unico Paese dell’Ue dove la sinistra politica ha mandato a processo un ministro non per reati corruttivi, ma per scelte di governo. Abbiamo la sinistra più retrograda del Continente europeo che usa la magistratura per vincere le elezioni dove non riesce a vincerle con in cabina. Spero che la sentenza sia utile agli amici del Pd e del M5s, le battaglie si vincono o in Parlamento o nelle campagne elettorale”.

“Sono tranquillo, se non esiste sequestro a Catania, non capisco perché debba esistere sequestro a Palermo. Questo giudice ha approfondito, ha studiato, ha lavorato, e si e’ preso sue responsabilita’. Altri scelgono vie piu’ comode”. E ancora: “Io dedico questa bella giornata e questa assoluzione ai miei figli, agli italiani e agli stranieri perbene. E in particolare alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine che ogni giorno combattono per rendere piu’ sicuro il nostro Paese e che spesso lo fanno a mani nude”, ha detto incontrando i giornalisti a Bicocca.  

Salvini raccoglie la decisione di stamani e rilancia l’agenda politica sull’Immigrazione: “Questa giustizia dice che un ministro che ha difeso la dignità e i confini dell’Italia eà un ministro che ha fatto semplicemente il suo dovere. Sono contento e ribadisco che se e quando gli italiani torneranno a votare e a restituirmi responsabilita’ di Governo farò esattamente la stessa cosa perché l’immigrazione regolare, controllata e qualificata è un fattore positivo, l’immigrazione a mo’ di Lampedusa con 3000 sbarchi in un fine settimana porta il caos. E l’Italia non ha bisogno di caos in questo momento…”.

Il commento di Musumeci

“Sono felice per Matteo Salvini, per l’uomo e per il padre, prima ancora che per il leader politico. La decisione del Gup di Catania restituisce serenita’ e dimostra che nella giustizia si puo’ avere fiducia. Spero sia un monito per tutti, anche per gli oppositori: la lotta politica non si fa in tribunale, ma affermando la bonta’ delle proprie ragioni e chiedendo al popolo di esprimersi”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

“Il decreto di non luogo a procedere da parte del giudice di Catania e’ la dimostrazione che, nonostante le accuse infondate, Matteo Salvini, da ministro dell’Interno, aveva compiuto il proprio dovere, difendendo la sovranita’ dell’Italia e contrastando l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani”. Lo afferma l’assessore dei Beni Culturali della Regione Siciliana, Alberto Samona’ (Lega). “In un mondo normale – aggiunge Samona’ – a Salvini dovrebbe essere immediatamente riassegnata la delega di Ministro dell’Interno, per fronteggiare la nuova emergenza sbarchi di queste ultime settimane e per dare un segnale chiaro all’Europa, proprio come aveva fatto due anni fa, tutelando i confini e servendo il nostro Paese”.

Turismo e Meloni

Prima di entrare in aula. Salvini, incontrando i giornalisti, ha parlato anche di altro. Turismo. “Speriamo sia l’estate delle ripartenze, del boom turistico, dei turisti che pagano e non dei migranti che sbarcano. E spero che gli italiani possano tornare a lavorare, mangiare, fare sport, nuotare in sicurezza”, ha detto. Il libro di Meloni? “Ho acquistato gli atti giudiziari dei miei processi, al momento. E sono tanta roba. Sto leggendo i reati che avrei commesso ed e’ un romanzo fantasy veramente imbarazzante…”.

“Iniziamo a fare da noi, che l’Italia faccia l’Italia. Io chiedo non i miracoli, ma che l’Italia si comporti come la Spagna, come la Grecia, come la Francia, come Malta, come tutti i Paesi che difendono in autonomia propri confini. Non possiamo essere il campo profughi perche’ e’ l’estate della ripresa post Covid”, ha detto Matteo Salvini parlando con i giornalisti di immigrazione. “Se con Lamorgese ci siamo sentiti? Sì, però il nostro interlocutore è Draghi. Il ministro Lamorgese in questi due anni mi sembra che abbia dimostrato di non essere in grado di controllare chi entra e chi esce da questo Paese. Io sono appunto a processo perche’ nell’anno del mio Governo ho dimostrato che volere e’ potere. Sull’autorevolezza del presidente Draghi in Italia e in Europa facciamo affidamento”. 


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