Follia sulle strade: “Brindiamo contro i divieti senza mascherina” -

Follia sulle strade: “Brindiamo contro i divieti senza mascherina”

Migliaia di giovani dettano le regole del weekend: sì agli assembramenti e niente mascherina.
COVID19 - CATANIA
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CATANIA – Follia sulle strade “vietate” di Catania, migliaia di giovani hanno dettato le regole del weekend: via libera agli assembramenti e “niente mascherina”.

I divieti infranti

Il sindaco Salvo Pogliese aveva emanato una nuova ordinanza, che stabiliva il divieto di stazionamento in alcune strade del centro storico a partire, addirittura, dalle 18.00.

Le strade “vietate” erano “Piazza Sciuti; Piazza Vincenzo Bellini e via Teatro Massimo; Piazza Currò; Via Gemmellaro; Via Santa Filomena; piazza Scammacca e Via Pulvirenti; luoghi dove si concentrano la gran parte dei giovani della movida nei fine settimana”.

Ragazzi in via Gemmellaro, una delle strade “vietate”

L’appello inascoltato

“Ci appelliamo ancora una volta al senso di responsabilità dei nostri giovani – aveva detto il sindaco Salvo Pogliese- affinché rispettino i provvedimenti necessari a prevenire i fenomeni di assembramento. In linea di massima – aveva aggiunto il primo cittadino- la scorsa settimana si è riusciti a contenere il fenomeno, anche se qualche eccesso resiste ancora al rispetto di queste regole, nonostante le forze dell’ordine con l’ausilio della protezione civile comunale svolgano un serio lavoro di prevenzione”. 

Follia sulle strade vietate

I lampeggianti della Protezione civile illuminano la sera in piazza Sciuti, tutt’intorno centinaia e centinaia di giovani che brindano senza mascherine: “Ci siamo rotti le p… del coprifuoco, da un anno siamo a casa e ci vogliamo divertire”.

Stesso discorso in via Gemmellaro, un’altra arteria “vietata”. “Io la mascherina non la uso più”. E poi parte la musica nei locali che fanno “asporto”. Tutti a ballare e brindare

Alcuni ragazzi brindano in piazza Sciuti

Il paradosso

Mentre i ristoranti sono chiusi per decreto, migliaia di giovani invadono le strade. Furioso Roberto Tudisco, leader dei ristoratori, che punta il dito anche contro i “negozi di vicinato” gestiti da migranti del Bangladesh: “Vendono alcolici a chiunque, nessuna regola viene rispettata. Le pseudo zone arancioni sono state la loro fortuna, noi ristoratori, invece, che garantiamo il distanziamento, non lavoriamo da mesi”.


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