Il personaggio, viale delle Sirene sarà intitolato a Elda Pucci - Live Sicilia

Il personaggio, viale delle Sirene sarà intitolato a Elda Pucci

La già sindaca di Palermo è nata e cresciuta al centro della città delle cinque torri. Tuttavia, l'iniziativa di Tranchida ha suscitato polemiche.

Trapani – E’ stata la prima sindaca di Palermo, icona della lotta alla mafia e al malaffare, professionista apprezzata anche per le sue doti umane. Elda Pucci, però, è nata a Trapani in centro storico e lì ha vissuto la sua adolescenza. La sua città natia la vuole ricordare omaggiandole l’intestazione di un viale fra i più amati, nel centro storico proprio sulle vecchie mura di tramontana che fanno sognare e innamorare ancora oggi i trapanesi e non solo. 

La decisione dell’Amministrazione comunale di Trapani, guidata dal sindaco Giacomo Tranchida, mira a rendere la città un po’ più riconoscente alle tante donne trapanesi che si sono distinte, con la loro opera, nei campi del sociale, della legalità, della professione, donne delle quali andare orgogliose e alle quali affidare una rinascita culturale della stessa città e dei suoi cittadini. 

Ma la scelta iniziale del viale da intestarle non è stata gradita a tantissimi trapanesi che si sono prodigati a raccogliere firme per suggerire al Sindaco di cambiare strategia: “Viale delle Sirene non si tocca” era stato il grido quasi unanime che si era alzato in città. In effetti la decisione iniziale dell’Amministrazione comunale, che aveva a accolto la proposta avanzata dal mondo politico femminile fatta propria dall’assessora Rosalia D’Alì, verteva sul cambio di nome di uno dei viali del centro storico di Trapani dove aleggiano diverse leggende e romantici aneddoti legati ai pescatori che, quella via, l’avevano vista trasformarsi poco a poco nel giro di sessant’anni.

Leggende alle quali i trapanesi hanno dimostrato di essere attaccati (il mare che si infrange su quegli scogli, in particolari giornate ventose, suona come il canto delle sirene) e si sono schierati nettamente contro la scelta dell’Amministrazione Comunale già stabilita, senza un previo confronto con i cittadini, con proprio decreto del sindaco Tranchida. 

Le proteste pacate ma insistenti, alla fine, hanno fatto desistere Sindaco e Giunta e ieri, dopo un incontro con gli abitanti della zona (ai quali si erano aggiunte diverse altre decine di trapanesi) è stato deciso di fare dietro front: il primo cittadino ha fatto una passeggiata in viale delle Sirene soffermandosi con i residenti del posto in merito all’intitolazione dello stesso alla dottoressa Elda Pucci. I cittadini, conversando con il sindaco ed accompagnandolo nella passeggiata sulle mura di Tramontana, hanno accolto con favore l’ipotesi d’intitolazione della parte pedonale ed alberata del viale delle Sirene alla dottoressa Elda Pucci, nel tratto che da viale delle Sirene giunge fino alla chiesa di San Liberale, ad oggi privo di denominazione.

Decisione ancora da ufficializzare (ricordiamo che l’Amministrazione aveva già predisposto la nuova targa con la dicitura “Viale Elda Pucci già viale delle Sirene”) ma che oramai sembra andare in questa direzione.

Non vogliamo togliere nulla agli affetti, ai sentimenti ed ancor meno ai legami di vita delle persone di Viale delle Sirene- dichiara Tranchida -, ma vorremmo raccontare anche una storia vera, quella di una trapanese che ha dato lustro a questa terra mentre altri la sporcavano”.

Nata a Trapani nel febbraio 1928, Elda Pucci è deceduta a Palermo nell’ottobre 2005, città della quale è stata anche sindaco tra il 1983 ed il 1984. Straordinaria la sua vita: dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo Ximenes di Trapani, si è laureata in medicina divenendo successivamente una valida ed apprezzata pediatra. Molteplici i suoi interessi e costante il suo attivismo per il sociale e la legalità. Fu proprio durante il suo mandato da sindaco che la Città di Palermo si costituì per la prima volta parte civile in un processo contro la mafia, impegno che le costerà un grave attentato che distrusse la sua casa estiva. Battagliera indomita, è ritenuta ancora oggi uno degli esempi più vivi di lotta al malaffare.

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