Stagione balneare: “Apriremo a giugno, le richieste al Governo” -

Stagione balneare: “Apriremo a giugno, le richieste al Governo”

Rosario Caruso, gestore del Lido Mediterraneo, ha deciso di non rischiare il 16 maggio. Ecco perché. Le richieste al Governo Draghi.
#COVID19 - CATANIA
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CATANIA – Sulla splendida scogliera che taglia in due il mar Jonio tra l’Isola dei Ciclopi e Capomulini, c’è un lido gettonatissimo, il Mediterraneo, dove gli operai sono al lavoro, ma lo stabilimento resta chiuso. Rosario Caruso gestisce da sempre la struttura e rappresenta quella cordata di imprenditori che hanno deciso di “non rischiare” rinunciando alla ripartenza del 16 maggio. Ecco perché.

Perché avete deciso di non aprire il 16 maggio?

“Non ci sono linee guida per la capienza, per le attività collaterali, le serate danzanti, la ristorazione e siccome siamo strutture turistiche, abbiamo bisogno di programmazione. Il turismo non lo puoi inventare dall’oggi al domani. Mancano anche certezze sul coprifuoco e questo ci penalizza tantissimo, nei confronti degli altri Paesi europei. Noi non siamo in grado di pianificare la stagione estiva perché ancora non sappiamo cosa accadrà”.

E le assunzioni del personale? È possibile fare un piano di lavoro?

“No, non possiamo programmare le assunzioni, possiamo solo iniziare i lavori di sistemazione dello stabilimento balneare. Per bagnini, camerieri e barman, tutto è ancora un punto interrogativo. Noi fra un mese circa apriremo le strutture ma il Governo non ha fatto alcuna pianificazione reale”.

Musumeci ha dato però il via alla stagione balneare

“Sì, dal 16 maggio si può fare la balneazione. Ma in che modo possiamo aprire? Noi non abbiamo aperto il lido. Attendiamo le linee guida e speriamo di poter aprire nella prima o nella seconda settimana di giugno. Per adesso hanno aperto solo quelle strutture che hanno spiagge attrezzate, ma i lidi sono in difficoltà”.

Quindi è una apertura parziale quella del 16 maggio?

“Non è una apertura, è una data, i lidi possono aprire, iniziare a far confluire i clienti. Noi non apriamo perché non siamo pronti e in ogni caso, comunque, stiamo programmando per i primi giugno, esattamente l’11 di giugno”.

Cosa aspettate?

“Oltre alle regole, aspettiamo che avanzi il piano vaccinale. Se oggi dovessimo aprire rischieremmo restrizioni. Fino a quando non scendono i contagi, noi non possiamo permetterci di aprire. Oggi tutto possiamo fare tranne che rischiare”.

Vi sentite insicuri, quindi?

“Non ci sono certezze. Aspettiamo che la situazione migliori e che il ministero e la Regione diano disposizioni più morbide, favorendo una fruizione considerevole. Non possiamo affrontare ulteriori costi. Da oggi a un mesetto speriamo di avere una situazione più tranquilla”.

Di cosa avete paura?

“Di aprire e poi dover chiudere per una improvvisa zona rossa”.

Cosa chiedete al Governo?

“Al Governo chiediamo di togliere il coprifuoco, abbiamo anche attività collaterali, come gli eventi, banchetti, compleanni, ma con questa spada di Damocle del coprifuoco non possiamo rischiare”.


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