Aumento Tari, è scontro aperto e Iv va all'attacco di Marino - Live Sicilia

Aumento Tari, è scontro aperto e Iv va all’attacco di Marino

Lega: "Non copriremo i fallimenti di Orlando sui rifiuti"

PALERMO – La battaglia sull’aumento della Tari continua a tenere banco. A intervenire, questa mattina, è stato l’assessore al Bilancio Sergio Marino, prendendo di mira Italia Viva che ieri aveva criticato la mossa del sindaco di scrivere al consiglio comunale caldeggiando l’approvazione del Pef 2020. “Le pericolose dichiarazioni di Italia Viva risultano incomprensibili, se si pensa che il percorso che ci porta all’aumento risale al periodo di gestione di Rap da parte del presidente Norata – dice Marino – Il Pef grezzo porta la sua firma. Anzi, a ben guardare gli atti, la richiesta di Rap era ben superiore a quella cui si è arrivati a seguito della direttiva del sindaco. Bellolampo è oggi in una situazione di criticità, come lo era fino a un mese addietro. Il nostro impegno è stato quello di mantenere gli aumenti nella misura minima possibile, salvo rivalsa nei confronti della Regione e, soprattutto, ma pare che ciò non conti, mantenere salda la Rap e il suo equilibrio di bilancio a tutela dei lavoratori e della stessa Azienda. Non approvare il Pef Tari comporterebbe per la Rap un percorso già visto in un recente passato. Norata non è stato ‘cacciato’ per le sue legittime richieste alla Regione (che il socio ha avanzato ancor prima che Norata diventasse presidente, come risulta agli atti e con atti ancor più forti), così come l’emergenza rifiuti ha origini anche nella raccolta dei rifiuti in città. E’ bene ricordare che la sostituzione di Norata ha radice nelle dimissioni di due consiglieri del cda, anche con  motivazioni agli atti. L’emergenza a Bellolampo è pure da ricercare, oltre che alla Regione, nei valori di raccolta differenziata che nel primo trimestre 2021 è ancora ferma, come nel 2020 al 18,53 %. Ci auguriamo che il Consiglio Comunale possa valutare la proposta con la dovuta serenità, fermo restando che l’aumento di ogni pressione fiscale nei confronti dei cittadini è argomento che vede tutti noi attenti e sensibili ad ogni riduzione e che, ancora oggi, la Tari che paga un cittadino palermitano non è certamente tra le più alte in Italia”.

Immediata la replica dei renziani. “Se l’assessore Sergio Marino vuole aumentare le tasse ai palermitani in piena pandemia per coprire i propri fallimenti, sappia che faremo le barricate in consiglio comunale: Italia Viva non consentirà che i cittadini paghino un solo euro in più, né permetteremo che si strumentalizzino i lavoratori. L’innalzamento della Tari è legato unicamente all’incapacità di questa amministrazione e di chi, negli anni, ha avuto la delega all’Ambiente e ai rapporti con la partecipata”. Lo dice il capogruppo di Iv Dario Chinnici, che continua: “Se oggi la Rap è ancora in piedi è grazie al grande senso di responsabilità di chi, come Italia Viva, nel giugno 2020 ha votato un debito fuori bilancio da 9,7 milioni di euro, mentre oggi il sindaco Orlando chiede di aumentare la Tari di nove milioni l’anno per i prossimi tre anni, pura follia per una città sporca e con una discarica satura. Le uniche dichiarazioni pericolose sono quelle di Marino che in consiglio comunale ha negato un aumento della Tari, salvo poi smentirsi da solo, e in Aula ha addirittura negato di conoscere i dettagli di un Pef ben noto all’amministrazione attiva. Nessuno pensi di mettere le mani nelle tasche dei palermitani”.

Dura anche la Lega. “Il sindaco Orlando vuole aumentare la Tari, così pagheranno i palermitani il conto delle sue inadempienze nella gestione dei rifiuti e per farlo chiede la complicità del consiglio comunale. E’ una richiesta sconcertante da rispedire al mittente”, dice il segretario Alessandro Anello. “Orlando tenta di mettere le mani in tasca ai palermitani in un periodo di gravissima crisi economica e per giunta con una città sporchissima dove la raccolta differenziata è ferma al 18%, fanalino di coda in Italia, rispetto alle altre principali città dello Stivale dove le percentuali arrivano fino al 70%. Perché il primo cittadino ha condannato Palermo a questi numeri? Perché non ha cercato soluzioni ai problemi di Rap prima che diventasse troppo tardi, venendo oggi a chiedere l’aumento della Tari? Perché è inerme di fronte allo scempio della discarica di Bellolampo con la sesta vasca stracolma, ormai prossima alla chiusura, e l’apertura della settima non prima di aprile dell’anno prossimo? Perché non ha fatto nulla per sollecitare gli introiti da parte della Regione? Orlando prenda carta e penna e risponda a queste domande invece di sprecare inchiostro con missive indirizzate ad un consiglio comunale che non ha intenzione di coprire i suoi fallimenti”.

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