Battiato, "Torneremo ancora": Catania piange il maestro - Live Sicilia

Battiato, “Torneremo ancora”: Catania piange il maestro

Nel 2005, il Senato Accademico non gli ha conferito, tra le polemiche, la laurea honoris causa
LA MORTE DEL MAESTRO
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CATANIA – Franco Battiato si è spento nella sua casa di Milo, ai piedi dell’Etna. La notizia è stata diffusa nelle prime ore della mattinata dai suoi familiari. Da tempo si inseguivano bisbigli non rassicuranti sul suo stato di salute. L’epilogo è arrivato oggi, alle 5 del mattino. Gli ultimi anni sono stati segnati da acciacchi evidenti ed anche da una burrascosa caduta dal palco poco prima dei suoi 70 anni nel 2015. Un maestro tra i generi musicali, ma anche tra le arti. Di recente Pietrangelo Buttafuoco, un altro siciliano, aveva scritto della sua passione per la pittura. Una ricerca artistica totale che si accompagnava all’interesse per i due polmoni della metafisica mondiale, quella orientale e quella occidentale (a partire dall’opera di René Guénon). 

Attento anche ai linguaggi della politica. Questo terreno è stato per lui croce e delizia. Nel 2005, il Senato accademico dell’Univerità di Catania non gli attribuì la laurea in lettere honoris causa a seguito del voto contrario del giovane Giacomo Bellavia, esponente di Alleanza Universitaria, che non gli perdonò la vicinanza a Enzo Bianco e le critiche alla gestione dell’allora sindaco di Catania Umberto Scapagnini. Una vicenda che, lo disse con ironia una volta dalla cattedra dell’ex Monastero dei Benedettini, non gli “fece perdere tuttavia il sonno”. Da novembre 2012 a marzo 2013 è stato invece assessore di Rosario Crocetta, un’esperienza breve e burrascosa. 

Nato a Risposto nel 1945, quando si chiamava ancora Jonia, gli ultimi anni li ha trascorsi a Milo, piccola cittadina frequentata negli ultimi anni anche dal cantautore bolognese Lucio Dalla. Di Battiato resterà scolpita la fruttuosa collaborazione artistica con il filosofo “non accademico” Manlio Sgalambro, morto a Catania il 6 marzo 2014. 

Il cordoglio della Città

Il Comune di Catania ricorda Franco Battiato con un video, listato a ‘lutto’, realizzato dall’Ente con immagini dell’artista accompagnate dalla canzone ‘La Cura’. La piccola clip si conclude con l’immagine di Battiato sullo sfondo, piazza Duomo di Catania, della Cattedrale di Sant’Agata e Palazzo dei Chierici, con accanto la scritta ‘Ciao Franco’. 

“Con le Tue canzoni sei stato La Cura per molti di noi. Ciao, Franco. Grazie di ogni Tua nota, di ogni Tuo verso. Orgogliosamente tuoi conterroni! La Uil di Catania“. Così la Uil di Catania, per iniziativa della segreteria Enza Meli, rende omaggio dalla propria pagina Facebook all’immenso cantautore, figlio dello Ionio e dell’Etna, morto oggi a 76 anni nella sua casa di Milo. (ANSA).

Salvo Pogliese: “Ci sono uomini che, grazie alla loro arte, sono riusciti a migliorare le nostre vite. A renderle più piene, più piacevoli, fornendo al contempo chiavi di interpretazione della vicenda umana illuminanti. Sono diventati parte delle nostre stesse vite, della nostra quotidianità. Franco Battiato è stato uno di questi. Ma è stato anche qualcosa in più: un innovatore, un genio musicale, capace di percorrere strade nuove e mai battute prima. Ma è stato anche qualcos’altro: un uomo capace di una fortissima invettiva civile, con le parole forti, nette, inequivocabili, di Povera Patria, scritta e pubblicata in quell’inizio di anni Novanta, la Sicilia sotto scacco della mafia e con la grande crisi politica del ‘92 alle porte. Franco Battiato, artista dalla vocazione universale, è stato un figlio della nostra Terra a tutto tondo. Una delle principali fonti del nostro orgoglio, una delle pietre miliari del nostro senso di appartenenza.Catania è la città di Franco Battiato, e questa città non lo dimenticherà, ma saprà omaggiarlo nel modo più appropriato, come uno dei suoi figli più illustri.Ci mancherai, Maestro. oggi è tempo di “oceani di silenzio” per ricordarti. Catania ti onora e ti onorerà come meriti”.

Alfio Cosentino, sindaco di Milo: “Franco Battiato era un genio ed era geniale in tutto quello che faceva, e oggi per Milo, ma per il mondo della cultura in generale, e’ uno giorno di grande tristezza”. Cosi’ Alfio Cosentino sindaco del paese dell’Etna dove l’artista aveva comprato una villa, dove e’ morto, annunciando “il lutto cittadino il giorno dei funerali” di Franco Battiato. “In generale – ricorda Cosentino – Battiato non si vedeva molto in giro, era una persona molta riservata, ma alla mano. Era un piacere parlare con lui e in paese gli volevano tutti bene. Per anni ci ha aiutato ad organizzare manifestazioni estive e molti grandi artisti venivano per lui”.’ (ANSA).

Pippo Baudo. “Un poeta, un genio assoluto, un precursore dei tempi che apriva strade nuove, ma anche una persona molto cara e semplice. Lucio Dalla aveva comprato una villa accanto a quella sua a Milo, sull’Etna. Li immagino in cielo che cantano insieme”. Cosi’ Pippo Baudo sulla morte Franco Battiato, suo ‘conterraneo’ del Catanese, che si dice “molto scosso dalla notizia, perche’ era un immenso artista e un grande amico, espressione alta e genuina della nostra Sicilia”. Al presentatore tornano alla mente anche ricordi personali, come quando “andavo a Milo a mangiare la pasta col il pomodoro preparata dalla madre di Franco, che la cucinava in maniera eccezionale” e di “Battiato che dormiva nel Palmento della sua villa”. (ANSA). 

Arci Catania. Oggi, 18 maggio 2021, alle 19 in punto, spalanchiamo le finestre delle nostre case, degli uffici, dei negozi. Accendiamo gli stereo, alziamo il volume dei telefonini, mettiamo al massimo gli amplificatori e facciamo suonare contemporaneamente la musica del Maestro Franco Battiato. Facciamo viaggiare in cielo le sue note, le sue parole. Per un saluto collettivo, lasciamo suonare i palazzi, le strade, le piazze, i monumenti.

“Se ne è andato, in punta di piedi, Franco Battiato. Un grandissimo musicista, un uomo colto e curioso, un grande siciliano. Ma per me, anzitutto, un amico vero”. Così Enzo Bianco apprendendo la notizia della scomparsa del grande musicista siciliano. “Saluto con profondo affetto e gratitudine Battiato, un grande Siciliano che ha onorato la nostra terra nel mondo. I catanesi lo ricordano con profondo affetto. Il Maestro accettó di dirigere l’Estate catanese nella metà degli anni Novanta, per quattro stagioni, dal 1995 al 1998, e fu un’esperienza esaltante. Dopo di lui, nel 1999, fu la volta di Andrea Camilleri. Rita Celi, giornalista de La Repubblica il 24 maggio 1995 scrisse: “Basta con le feste della salsiccia o della patata. Catania rivendica il suo ruolo di città di cultura. Pronta a decollare per la calda stagione, punta sulla qualità, affidando a Franco Battiato il ruolo di direttore artistico della prima Estate catanese”. Fu uno dei sintomi più importanti della rinascita della nostra città. Da allora, negli anni successivi, le nostre strade si sono sempre incrociate in tante occasioni, pubbliche e private. Ricordo quando inaugurai nel settembre 2014 la sua mostra di quadri a Beyoglu, la vecchia Galata, cuore commerciale e imprenditoriale di Istanbul in Turchia e, con particolare affetto, l’ultima sua esibizione a Catania, esattamente tre anni dopo, con l’esecuzione della “Messa Arcaica” nel Teatro Greco-romano, allora finalmente restituito alla fruizione della Città”. “Grazie Franco – conclude Enzo Bianco – per quello che hai dato alla nostra Città. Con Te abbiamo vissuto stagioni indimenticabili. Grazie per quello che hai dato alla Tua Terra. Grazie per gli orizzonti che hai aperto. Grazie per l’affetto che mi hai donato. Oggi pomeriggio verrò a darti l’ultima carezza”.


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