Etna, l'eruzione e quella carezza di cenere al Maestro Battiato - Live Sicilia

Etna, l’eruzione e quella carezza di cenere al Maestro Battiato

Prima un piccolo boato nella notte, qualche fontana di lava, poi, appunto, la cenere dell'Etna, che lambisce Villa Grazia, la casa di Franco Battiato.
L'ULTIMO SALUTO
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MILO (CT) – Una carezza di cenere dell’Etna per l’ultimo saluto al Maestro. Prima un piccolo boato nella notte, qualche fontana di lava, poi, appunto, la cenere dell’Etna, che lambisce Villa Grazia, la casa di Franco Battiato. (foto di Boris Behncke).

Il saluto

“Sarà, come dicono da queste parti, che l’Etna abbia voluto mandare il suo saluto al grande maestro defunto”. Sono le parole del vulcanologo Boris Behncke, uno dei più apprezzati alle falde dell’Etna. Intorno alle due di notte, l’Etna ha inscenato una piccola eruzione, una fontana di lava. Qualche ora dopo, quando l’alba che si specchia sullo Jonio ha raggiunto Milo, la cenere ha regalato l’ultima carezza.

“Lui non è morto”

Trenta minuti di raccoglimento e preghiera. Monaci buddisti, cristiani, amici e artisti, tutti attorno al feretro, che sarà cremato.

“Abbiamo espresso – ha detto Barbarino, il sacerdote di Linguaglossa – il messaggio di Franco, ovvero che lui non è morto: la morte è un passaggio”.

La preghiera

Quasi una canzone, ma anche una poesia, la preghiera di Franco Battiato.

‘Padre mio io mi abbandono a te. Fa di me ciò che ti piace. Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio”.

Il Maestro aveva salutato con una benedizione anche il proprio medico personale Pino Albano.

“Franco è passato da una stanza a un’altra – ha concluso padre Barbarino – è presente in mezzo a noi”.


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