Castello di Falconara, il Pd chiede chiarimenti a Regione e Comune - Live Sicilia

Castello di Falconara, il Pd chiede chiarimenti a Regione e Comune

Il futuro del litorale vicino alla dimora storica sul mare.

Tutelare l’area del castello di Falconara. Uno straordinario patrimonio artistico e culturale della Sicilia che secondo il Pd sarebbe a rischio. Il caso sollevato da Manlio Mele, coordinatore regionale Dipartimento beni culturali è approdato nei giorni scorsi all’Ars con un’interrogazione del gruppo dem, primo firmatario Giuseppe Arancio. Ma la stessa vicenda è invece considerata dalla Regione un’opportunità per il territorio.

Mele: “Gioco delle tre carte”

“Svelato il gioco delle tre carte”, questo il primo commento di Manlio Mele.  “Nei giorni scorsi abbiamo evidenziato la gravità della operazione che l’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana di concerto con il Comune di Butera stava mettendo in atto”. Nonostante si sia riusciti ad abbattere l’ormai famigerato “Lido Sorriso” costruito abusivamente in uno dei tratti più belli del litorale meridionale siciliano, all’interno del territorio di Butera e limitrofo al Castello di Falconara, l’Amministrazione Comunale di Butera di concerto gli l’Assessorati Territorio ed Ambiente e Beni Culturali, ci riprovano” scrive Mele.

Mele in una nota parla dettagliatamente dei tempi strettissimi per l’approvazione del PDUM ovvero del Piano Regionale di utilizzo delle coste. E il tema è al centro dell’atto ispettivo presentato all’Ars del Pd.

L’interrogazione del Pd

“Avevamo chiesto di salvare l’area del castello  di Falconara da scempi ambientali evitando di rilasciare concessioni demaniali che rispondessero esclusivamente a logiche speculative e invece il Comune di Butera tenta di accelerare i tempi dotandosi, con una tempistica  di dubbia legittimità, di un Piano di utilizzo del demanio marittimo. (Pudm) , chiaro preludio al rilascio di concessioni demaniali”. Così Arancio parlamentare regionale del Partito democratico, primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta dai componenti de gruppo. “È  il caso di approfondire le procedure utilizzate dal Comune per l’adozione del piano in assenza del quale non sarebbe possibile rilasciare concessioni.  L’incarico di redazione del Pudm – spiega Arancio – è stato affidato ad un tecnico esterno, vista la carenza di professionalità adeguate all’interno della stessa Amministrazione. Con determina n. 208 del 27/4/2021, il responsabile del settore 3 – Area tecnica, ha provveduto ad affidare l’incarico di redazione del Pudm ad un tecnico la cui offerta di prestazione era stata considerata la più vantaggiosa per un importo complessivo di circa 12 mila euro, specificando che il tecnico avrebbe espletato l’incarico sulla base di quanto previsto dal disciplinare da sottoscrivere In realtà la giunta ha approvato il Piano il giorno successivo all’affidamento dell’incarico con una delibera,9, la n. 34 del 28/4/2021,  nella quale viene specificato che il Pudm redatto dal tecnico, con tutti gli allegati, ben 39, era stato consegnato, con nota prot. n. 5903 del 23/4/2021, quattro giorni prima dell’’affidamento dell’incarico”.

“Vogliamo chiarezza”

Tempi strettissimi che allarmano gli interroganti. “Un’istruttoria rapidissima che ha tutta l’aria di voler essere un goffo tentativo di  legittimare rapidamente progetti di concessione per un’area che invece dovrebbe essere trattata come il fiore all’occhiello del territorio e preservata da qualunque tentativo di deturpazione. Vogliamo si faccia chiarezza al più presto – conclude il parlamentare Pd –  adottando tutti i provvedimenti necessari a Tutelare il tratto di costa dove ricade il castello di Falconara”.

Gli assessori: occasione importantissima

Il caso è sottoposto all’attenzione degli assessori regionali al Territorio e ai Beni culturali a cui è rivolta l’interrogazione. Entrambi nei giorni scorsi sono stati in zona per un sopralluogo sul tratto del litorale nisseno che sarà dato in concessione a un privato per vent’anni, a seguito del bando pubblico della Regione Siciliana che punta a valorizzare beni immobili in stato di abbandono situati sul demanio marittimo. “Abbiamo avuto garanzie che il nuovo concessionario dell’area, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza, rispetterà i vincoli paesaggistici, installando esclusivamente strutture ecocompatibili – hanno dichiarato in quella occasione gli assessori Cordaro e Samonà – Il progetto permetterebbe di riqualificare la zona anche dal punto di vista ambientale, con un’implementazione della macchia mediterranea. È un’occasione importantissima per dare un nuovo futuro a un tratto della costa siciliana con uno scenario suggestivo e vicino a un bene culturale prezioso come il Castello di Falconara”. Con loro quel giorno c’erano anche il sindaco di Butera e la soprintendente ai Beni culturali. Insomma, per Comune e Regione, con buona pace delle proteste del Pd, si tratta di un intervento migliorativo. Ma anche Legambiente nei giorni scorsi è intervenuta sul tema opponendosi all’eventualità che sorga un beach club in prossimità del monumento. Il Castello di Falconara è una dimora storica sul mare caratterizzata dalla grande torre centrale, costruita inizialmente per l’allevamento dei falconi da caccia.  

(nella foto Satrebil100 il litorale visto dal Castello)


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