Il patto dei paccheri dei centristi: asse in vista delle prossime elezioni

Il patto dei paccheri dei centristi: asse in vista delle prossime elezioni

Vertice a Mondello. Cuffaro: “Non ci hanno invitato? Si ricrederanno”

PALERMO – Neanche il tempo di vedersi per un incontro riservato che la polemica è già servita. Con Totò Cuffaro, che lamenta di non essere stato invitato con la sua Democrazia cristiana. Gli altri centristi invece c’erano e in gran numero. Appuntamento a Mondello per fare un altro passo avanti in quel cantiere centrista che dovrebbe mettere insieme i moderati di questa legislatura – non Forza Italia, che non c’era e segue altre strade – in un’unica lista alle prossime Regionali. Uno scenario già anticipato nei mesi scorsi da Livesicilia e che adesso arriva a un punto di snodo con la decisione di procedere a un patto federativo tra i partiti coinvolti.

I centristi pensano ai prossimi appuntamenti elettorali: c’è anche la sfida di Palermo e ci saranno poi le Politiche. E dopo la Carta d’intenti condivisa nei mesi scorsi, oggi riunione con pranzo a base di pesce per un tagliando.
Presenti Baglieri, Terrana, Lo Curto, Bulla, Pistorio e Turano per l’Udc, Romano , Dell’Utri, Cordaro e Antinoro per Cantiere popolare, D’Agostino, Tamajo, Picciolo, Cimino, Scala e Gargaglione per Sicilia Futura/ Italia Viva e Lagalla per Idea Sicilia. Insomma, deputati, leader di partito e ben quattro assessori regionali di Musumeci. Non è il primo incontro ma il proseguimento di un percorso avviato nei mesi scorsi.

Davanti a un piatto di paccheri con pesce spada e triglie si è parlato di Palermo, della Regione e delle Politiche. L’idea è di muoversi insieme per far valere meglio il peso di questi gruppi. Scontato il sostegno alla ricandidatura di Musumeci? Non proprio, al momento non se ne parla ancora, ma di certo con quattro suoi assessori da quelle parti al governatore non mancheranno interlocutori. Su Palermo non c’è ancora un nome, forse perché ce ne sono troppi tra i papabili e aspiranti. Sul fronte nazionale sarà necessaria un’interlocuzione con soggetti rappresentati in Parlamento, la stessa Udc, Italia viva di Renzi e Noi con l’Italia di Lupi. Il percorso federativo è avviato, c’è l’intesa, e indietro non si torna.


Anche se qualcuno storce il naso. Come appunto Cuffaro, non coinvolto. “Non credono alla rinascita della Dc, avranno modo di ricedersi. Comunque niente male, noi preferiamo gli spaghetti”, ironizza l’ex presidente della Regione.


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