Accanto agli ultimi, in 28 giorni effettuate 630 vaccinazioni - Live Sicilia

Accanto agli ultimi, in 28 giorni effettuate 630 vaccinazioni

Sono stati 14 gli appuntamenti vaccinali che hanno riguardato persone senza fissa dimora e indigenti

PALERMO – Seicentotrenta vaccini in 28 giorni: è il bilancio del primo mese di vita di “Accanto agli ultimi”, la campagna promossa dalla Regione Siciliana per venire incontro a chi è in difficoltà e non può raggiungere gli hub e i centri vaccinali palermitani.

Dal 26 aprile – data delle prime somministrazioni a una decina di senzatetto alla Domus Carmelitana di Ballarò – al 24 maggio sono stati 14 gli appuntamenti vaccinali che hanno riguardato persone senza fissa dimora, ma anche residenti in quartieri periferici della città che vivono situazioni di emarginazione e disagio sociale. Ieri mattina nuova tappa alla missione Speranza e Carità, fondata dal missionario Biagio Conte: circa 50 le persone vaccinate, per lo più della comunità femminile. Tra loro anche una ragazza della Costa d’Avorio, cresciuta nella struttura, che nei giorni scorsi si è consacrata come missionaria.

“Può sembrare che siamo noi a dare tanto, ma in realtà quello che riceviamo è molto di più – dice sorella Mattia, della missione femminile Speranza e Carità -. Il vaccino per noi è un segno della provvidenza: ringraziamo di cuore per aver avuto questo pensiero per le donne che accogliamo”. Il prossimo appuntamento è previsto per domani alle 15, con nuove immunizzazioni di senzatetto a Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia. “Teniamo molto a questa iniziativa e la stiamo portando avanti tra mille sforzi. I risultati ci ripagano della fatica – afferma il commissario Covid della città metropolitana di Palermo, Renato Costa -. ‘Accanto agli ultimi’ porta il vaccino a chi pensava di essere escluso da questo diritto. Nelle periferie è diventata un’operazione di sensibilizzazione alla campagna vaccinale: anche i più restii recuperano fiducia, parlando con i nostri giovani medici. Il passaparola corre, raggiunge anche i residenti meno svantaggiati, si abbattono resistenze; molti si convincono a venire in Fiera o negli altri centri vaccinali per immunizzarsi. La prova che il contatto umano con il paziente resta la miglior medicina contro ogni scetticismo”. (ANSA).


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