Basta morti sul lavoro: il flash mob degli edili al Politeama - Live Sicilia

Basta morti sul lavoro: il flash mob degli edili al Politeama

I sindacati di categoria chiedono più controlli e più prevenzione sulla sicurezza nei cantieri

PALERMO – “Basta morti sul lavoro” è con questo slogan che gli operai edili, accompagnati dalla Woman Orchestra Siciliana, minuti di casco giallo e tuta sono scesi in piazza in sei città d’Italia, compresa Palermo. Le richieste sono più controlli, prevenzione e formazione, il rafforzamento delle sanzioni, l’incremento dell’organico per la vigilanza, l’attuazione della Patente a punti per la selezione e la qualificazione delle imprese e l’applicazione del contratto edile.

Nelle ultime settimane nei cantieri si sono verificate alcune morti sul lavoro, che da inizio anno nel periodo gennaio-febbraio ha subito un incremento del 70% rispetto al 2020, proprio per questo si chiede attenzione costante alla salute e alla sicurezza.

Da parte di Fillea, Filca e Feneal c’è la richiesta di deregolamentazione il Codice Appalti inserito nell’ultimo Decreto Semplificazioni: liberalizzare il subappalto e non applicare il codice non significa snellire la burocrazia – sostengono- bensì favorire la concorrenza sleale e ridurre le tutele, a scapito anche della salute e sicurezza dei lavoratori edili. Questo aprirebbe la strada alla riduzione dei diritti per chi lavora sugli appalti, alla scarsa qualità del lavoro, alla scarsa qualità delle opere, a maggiore insicurezza nei cantieri al rischio di alimentare corruzione e illegalità.

Palermo manifesta contro le morti e gli infortuni sul lavoro. Il tema – ha dichiarato Pietro Ceraulo Segretario Filea Cgil Palermo – è molto sensibile alla categoria degli edili, che è il settore nel quale avvengono più infortuni e morti sul lavoro. Abbiamo richiesto ripetutamente al Governo regionale e nazionale di intervenire con i controlli nei posti di lavoro. Oggi si sta registrando una timida ripresa del settore delle costruzioni, questa ripresa, direttamente proporzionale, aumenta gli infortuni sul lavoro. A questa ripresa – ha continuato Ceraluo – va agganciato un controllo massiccio da parte degli ispettori. Le condizioni in cui i lavoratori versano nei cantieri edili sono molto preoccupanti”.

“Va fatta una formazione continua, c’è sempre la velocità nelle eseguire le lavorazioni e questo, purtroppo, ricade sulle spalle dei lavoratori che, per velocizzare, possono incombere in infortuni e qualcosa di più grave come la morte. Oggi rivendiachiamo sicurezza nei luoghi di lavori e che tutti i soggetti preposti alla tutela e al controllo facciano la loro parte per evitare infortuni e morti. I controlli – ha concluso Ceraulo – vanno eseguiti perché all’interno dei cantieri si annidano le organizzazioni criminali che, sicuramente, non dialogano con le organizzazioni sindacali e non pensano alla sicurezza, ma al guadagno. Questo ricade sui lavoratori e noi questo non lo accetteremo”.

A chiedere maggiori controlli è anche Francesco Danese, segretario Filca Palermo-Trapani: “Chiediamo un intervento forte da parte del Governo e chiediamo un ruolo maggiore da parte dell’INAIL, ma anche che si investa in prevenzione. Le proposte di modifica inserite nel decreto semplificazioni non vanno verso questa direzione. Il massimo ribasso ed il subappalto scaricano il rischio sui lavoratori. Le imprese per guadagnare, purtroppo, devono comprimere dei costi e il primo che verrà contratto sarà quello della sicurezza. Questo non possiamo più accettarlo. Basta morti sul lavoro deve essere il primo punto all’agenda politica del Paese. Chi esce da casa per andare a lavorare – ha concluso Danese – deve avere la certezza di tornare a casa dalla proprie famiglie, oggi non è già così”.

Chiediamo basta morti sul lavoro e garanzie per il futuro. Alla luce di questa legge per gli appalti – ha dichiarato Paolo D’Anca, segretario generale Filca Cisl Sicilia – la paura è quella che possano aumentare le morti, perché quando si allargano le maglie dei subappalti non si investe sulla sicurezza e, quindi, andare a lavoro diventa ancora più pericoloso. Spero che questa manifestazioni serva da monito al Governo. Il tema non è dare in subappalto o meno, ma investire sulla progettazione e investire sui cantieri. Non possiamo aggiornare di giorno in giorno la lista nera. Dobbiamo fermarci e creare un tavolo tecnico con l’INAIL, non possiamo solo andare nei cantieri pubblici, bisogna andare anche in quelli privati. Il tema della sicurezza non è di Serie A o Serie B. Prevenzione a tappeto e cerchiamo di fermare questa mattanza”.

Gli operatori edili sono stanchi di non avere sicurezza e rischiare ogni giorni, lo manifesta Ciro Uzzo presente oggi in piazza: “La sicurezza è importante per noi e i nostri figli. Quando usciamo di casa vogliamo essere sicuri di poter portare un pezzo di pane a casa. In caso di morte si rovina la famiglia, il futuro dei bambini e quello di tutti. Il Governo nazionale dovrebbe fare delle leggi sulla sicurezza, cosa che interessa a tutti. Aprendo i cantieri ed il lavoro si muove l’economia. Adesso si è tornato a parlare di subappalti, senza regole. Noi combattiamo per la sicurezza. Il Italia non c’è tranquillità sulla sicurezza, che è per gli operai, per il pensionato che cammina sulle strade e i comuni non si interessa. Quale fiducia si può avere nelle istituzioni?”.

E Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, aggiunge: “I lavoratori, scampati al Covid, non possono dovere scegliere tra morire di fame, perché licenziati, o andare a lavorare in condizioni di sfruttamento con turni massacranti e senza rispetto delle norme antinfortunistiche. Per questo continuiamo a chiedere al governo regionale di potenziare da subito gli organici degli ispettori del lavoro, oggi insufficienti. Protestiamo anche per l’annunciata liberalizzazione dei sub appalti. Occorre spendere risorse e realizzare le opere ma bisogna farlo garantendo trasparenza e sicurezza. Non si può dare il “liberi tutti” con sub appalti selvaggi che vanificherebbero il rispetto di contratti e nome”.


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