L’esattore del pizzo incastra il boss: chiesta la condanna di Ercolano - Live Sicilia

L’esattore del pizzo incastra il boss: chiesta la condanna di Ercolano

Un imprenditore avrebbe versato al clan somme a titolo di estorsione a Pasqua e Natale.
MAFIA CATANIA
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CATANIA – “Chiedo al Tribunale di condannare Aldo Ercolano a 8 anni di reclusione”. Sono state queste le parole che hanno chiuso la requisitoria del pm Rocco Liguori nel processo che vede imputato il figlio del boss scomparso Sebastiano Ercolano (omonimo dell’uomo d’onore Aldo, figlio di Pippo) accusato di estorsione aggravata ai danni dei titolari di una gastronomia pescheria di Sant’Agata Li Battiati. Questi ultimi avrebbero pagato “2000 euro in occasione delle festività pasquali e natalizie” tra il 2014 e il 2015. Un veramente che sarebbe stato generato da un episodio collaterale.

Un dipendente sarebbe stato avvicinato da un esponente della famiglia Santapaola-Ercolano che gli avrebbe detto di “far preparare la somma di 100 mila euro” altrimenti sarebbero stati guai. Somma stratosferica per le tasche degli imprenditori che avrebbero versato il “regalo” (così è definito nelle intercettazioni) per risolvere il problema. Quelle 2000 euro sarebbero state riscosse da Antonino Tomaselli, boss di primo piano di Cosa nostra catanese, già condannato in appello per la stessa vicenda processuale.

A dare input all’inchiesta  – che è composta anche da intercettazioni e testimonianze – sono state le dichiarazioni dell’esattore del pizzo Salvatore Bonanno. I soldi della gastronomia sarebbero stati destinati – si legge nel verbale riassuntivo del collaboratore – a Enzo il grande (figlio di Turi Santapaola, ormai deceduto). “Il provento ammontava a 2 mila euro annuali, corrisposti in due tranches a Natale e a Pasqua”, ha raccontato ai magistrati Bonanno, Il pentito è stato preciso  anche su dove sorge l’attività commerciale: “Sito a Sant’Agata Li Battiati nella villetta del paese”. “Subito dopo l’arresto di Romeo – ha raccontato il collaboratore – Saro Lombardo (Saro U Rossu, boss dei Santapaola) mi chiese la carta e mi disse che l’estorsione sarebbe stata riscossa da Capelli Bianchi, ovvero Tomaselli”. 

Il Tribunale ha fissato la prossima udienza per il 14 luglio. I difensori di Ercolano, gli avvocati Peppno Lipera e Grazia Coco, faranno la loro arringa. 


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