Coppia gay aggredita a Palermo da una baby gang - Live Sicilia

Coppia gay aggredita a Palermo da una baby gang

Una delle due vittime è rimasta ferita ed è stata soccorsa dal personale del 118 e portata al pronto soccorso.
VIA MAQUEDA
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Una coppia di gay è stata aggredita a Palermo ieri sera, in via dell’Università. Un gruppo di ragazzini li ha circondati vicino via Maqueda, nel centro storico della città. I due, di Torino, erano in vacanza nel capoluogo e stavano cercando un albergo. I ragazzini prima li avrebbero insultati perché i due si tenevano per mano, poi li hanno circondati ed aggrediti. Una delle due vittime è rimasta ferita ed è stata soccorsa dal personale del 118 e portata al pronto soccorso. Indaga la polizia che ha acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona per risalire agli autori del gesto. Il giovane torinese di 29 anni, aggredito ieri a Palermo mentre passeggiava col compagno, è stato trasportato dai sanitari all’ospedale Civico di Palermo. Ha una frattura al naso e diverse ecchimosi al volto. La prognosi è di 25 giorni, e non venti come scritto in precedenza. Sarebbe stato colpito ripetutamente al volto con diversi pugni. “Sono stati eseguiti tutti gli accertamenti – dicono i medici dell’ospedale – e tutte le indagini diagnostiche e poi è stato dimesso”.

Il racconto: “Mi urlavano ti sfregio”

“Mi urlavano ti sfregio. Ti sfregio”. Stefano ha in faccia i segni dell’aggressione. Ieri sera è stato malmenato da quattro ragazzi palermitani tra i 17 e i 18 anni nella zona di via Maqueda, a Palermo. A scatenare la reazione del branco il fatto che il giovane teneva per mano il suo compagno. Il turista torinese era insieme ad alcuni ragazzi di Bologna che avevano deciso di trascorrere una settimana in Sicilia. “Sono stato preso a calci e pugni per lunghissimi minuti. Ho avuto molta paura. Tanti erano intorno e nessuno è intervenuto per fermare il branco”, ha raccontato. Contro di lui hanno lanciato alcune bottiglie. Nessuna l’ha colpito. “Adesso siamo al mare. Andremo a Favignana – aggiunge – voglio solo rilassarmi dopo un’esperienza orribile. Già durante il pomeriggio più volte siamo stati insultati. Non pensavo che a Palermo ci fossero tanti pregiudizi nei confronti dei gay. Avevo l’idea di una città più aperta all’integrazione. Invece. Cercavamo un B&B e abbiamo trovato calci e pugni. Siamo stati offesi senza un preciso motivo”. “I quattro ragazzini erano insieme ad altri giovani e c’erano anche delle ragazze. Si sono staccati dal gruppo e hanno iniziato a fare i bulli e insultarci. – prosegue – Poi sono passati alle mani dopo averci lanciato delle bottiglie”. Adesso si attendono gli esiti delle indagini dopo la denuncia presentata alla polizia. Gli agenti della squadra mobile sono già al lavoro da ieri sera per risalire agli aggressori.

+Europa: “Esprimiamo vicinanza ai ragazzi”

“Apprendiamo con sconcerto dell’aggressione, avvenuta ieri sera in via Maqueda a Palermo, ad una coppia gay da parte di un gruppo di ragazzini. Siamo consapevoli che quel quadrilatero è tutt’altro che riqualificato e sicuro, nonostante il suo pregio e la sua bellezza, e poi volte abbiamo spronato interventi e vigilanza da parte di un amministrazione che a spot non ha rivali, ma che nei fatti arranca ed anche male. Per fare di Palermo una città turistica e dell’accoglienza servono servizi, decoro, sorveglianza e sicurezza, non interviste e conferenze stampa”. Lo dicono in una nota il portavoce del Mezzogiorno di Più Europa Fabrizio Ferrandelli e la referente del dipartimento pari opportunità Maria Saeli. “Esprimiamo la nostra vicinanza ai ragazzi, vittime di un ‘aggressione frutto di disagio sociale e culturale, di pregiudizi e discriminazione verso gli altri. – aggiungono – Ma Palermo, per fortuna, non è questa. Palermo è tanto altro, è integrazione, è melting pot”. “Vorremmo invitare i due giovani ad un incontro, per scusarci a nome dei palermitani e per far conoscere loro, accompagnandoli per le strade, la vera Palermo, per respirare la vera città”, concludono.

La solidarietà di Tamajo

“Leggo dell’aggressione avvenuta ieri sera in via Maqueda a Palermo, ad una coppia gay da parte di un gruppo di ragazzini. Questo triste e inconcepibile evento è la fotografia di una città purtroppo che ha bisogno di cambiamenti. Una simile aggressione in prima serata preoccupa ed evidenzia il disagio sociale, di pregiudizi e discriminazione verso gli altri. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà ai ragazzi torinesi che volevano soltanto visitare la nostra città e che la loro vacanza è stata protagonista di un simile evento indecoroso per tutti i palermitani. Mi auguro che sia un episodio isolato e che Palermo possa mostrare tutta la sua bellezza artistica a chiunque voglia venirla a trovare”. Lo dice il deputato dell’Ars Edy Tamajo.

Cirinnà: “sconvolge età degli aggressori”

“Dell’aggressione di Palermo non mi colpisce soltanto la ferocia; e non mi ferisce soltanto l’umiliazione e il grande dolore di chi l’ha subita. Quello che mi sconvolge profondamente è la giovanissima età degli aggressori. Vorrei se ne rendessero conto tutti coloro che, per motivi di convenienza politica, strumentalizzano il ddl Zan, attaccando in particolare la sua seconda parte. Quella parte che vuole intervenire sull’educazione e sulla formazione, per promuovere una cultura del rispetto”. Lo dice la senatrice del Pd Monica Cirinnà. “Questo fa paura a chi vive di oscurantismo? – prosegue Cirinnà – Problemi loro. Noi non possiamo tirarci indietro di fronte alla costruzione di una società più aperta e inclusiva”.

Miceli: “Serve un segnale forte”

“Mi pare evidente che il clima d’odio e intolleranza ignorante che continua a montare verso le persone omosessuali obbliga lo Stato a dare un segnale forte a tutela del diritto di essere e di amare. E il migliore dei segnali possibili è l’immediata approvazione del Ddl contenente ‘Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità’, in discussione al Senato”. Lo afferma il deputato siciliano dem Carmelo Miceli alla notizia dell’ennesima aggressione ai danni di una coppia di ragazzi gay, questa volta avvenuta nella Città di Palermo. “Comprendo le osservazioni di chi, come la Cei, chiede un bilanciamento tra tutti i diritti potenzialmente coinvolti. Ma nel giorno di Dio, credo che tutti dovremmo avere la consapevolezza del fatto che, il modo migliore per essere fedeli alla Sua parole è riconoscere che il diritto alla propria identità è diritto alla vita, e che la vita viene prima di ogni cosa, prima anche della libertà di espressione altrui. E quando il diritto alla vita e alla propria identità vengono attentati quasi ogni giorno – conclude Miceli – prima li si mette in sicurezza e poi, al primo provvedimento successivo utile, li si bilancia con gli altri diritti, a partire proprio dal diritto di espressione”.

Faraone: “Legge urgente”

“Una inqualificabile aggressione nei confronti di una coppia gay a Palermo evidenzia ancora, ove ce ne fosse bisogno, quanto urgente sia trovare il modo per uscire dallo stallo ed approvare in tempi rapidissimi una legge contro le discriminazioni omotransfobiche. Questi ragazzi, a cui va la mia totale vicinanza e quella di Italia Viva, vanno tutelati da una legge giusta ed efficace, che punisca gli odiatori e faccia da deterrente contro questi ed altri tipi di violenze. Una riflessione però va fatta su un clima di odio generale che preoccupa: gli haters sono attivi ovunque, per questo chiedo ancora una volta di abbassare i muri e smetterla di ragionare secondo pericolosi integralismi contrapposti che infuocano lo scontro. Solo così possiamo pervenire ad una soluzione utile prima di tutto a chi vive sulla propria pelle le discriminazioni”. Lo scrive in una nota il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone.

Vito: “Vile aggressione”

“L’ennesima vile aggressione compiuta a Palermo da giovanissimi nei confronti di una coppia di ragazzi che camminava mano nella mano, mostra che le chiacchiere stanno a zero e che il Ddl Zan serve, pure nelle scuole”. Lo scrive su Twitter Elio Vito, deputato di Forza Italia.

Orlando: “Approvare la legge Zan”

“L’aggressione ad una coppia gay in via Maqueda rappresenta un atto vile che nulla ha a che vedere con il cambiamento culturale di una città che promuove, giorno dopo giorno, i diritti della persona. Questo episodio criminale ribadisce inoltre l’importanza e l’urgenza dell’approvazione del ddl Zan. La politica non può più perdere tempo”. Lo dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Barbagallo: “Violenza intollerabile”

“Ancora un atto di intollerabile violenza, stavolta nei confronti di una coppia gay che passeggiava a Palermo. Un’aggressione in pieno centro storico da parte di una gang che prima ha cominciato ad insultare e poi è passata alla violenza fisica. Non lo possiamo permettere. Confidiamo nelle forze dell’ordine affinchè vengano prontamente individuati gli aggressori, si deve comprendere che atti del genere non possono restare impuniti”. Lo dichiara il segretario regionale del Partito Democratico della Sicilia, Anthony Barbagallo, a proposito dell’aggressione subita da una coppia gay ieri sera nel centro storico del capoluogo siciliano.
“Non possiamo più aspettare. Serve approvare immediatamente il ddl Zan – prosegue Barbagallo – per fornire ulteriori e migliori tutele per contrastare le discriminazioni di genere e la violenza ad esse connesse”.

M5S: “Episodio gravissimo”

“L’aggressione subita da una coppia di giovani a Palermo è un episodio gravissimo che va assolutamente condannato. Esprimiamo solidarietà massima ai due ragazzi vittime di tale barbarie. Un simile episodio però non scoraggi turisti e villeggianti a soggiornare a Palermo e in Sicilia che rimangono luoghi ospitali, culla di civilta’ e crocevia di popoli e cultura”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars a proposito dell’aggressione di una coppia di giovani gay aggredita in queste ore a Palermo.

Articolo Uno: “Violenza fomentata dall’odio”

“L’aggressione subita in pieno centro di Palermo da due turisti gay è un episodio gravissimo. La giovane età degli aggressori dovrebbe far capire a tutti a quali gravi conseguenze porta la propaganda dell’intolleranza e dell’odio che tanto spazio trova sui social e che niente ha a che fare con la libertà di pensiero”. Lo afferma Mariella Maggio, segretaria della federazione palermitana di ArticoloUNO. “È la riprova – prosegue Maggio – di quanto sia urgente l’approvazione definitiva del ddl Zan: deve essere chiaro che la barbarie e la violenza non possono più essere tollerate nel nostro Paese”. “Le forze dell’ordine – osserva ancora la dirigente di Art.1 – sono chiamate a una maggiore vigilanza per garantire la sicurezza delle nostre strade, ma anche tutti i cittadini devono sentirsi impegnati a reagire di fronte a episodi come questo. Sarà poi indispensabile una grande offensiva culturale, a cominciare dalle scuole, per sconfiggere questa sottocultura barbara e feroce”.

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