L'Asael: "Un anno contabile bianco per i Comuni siciliani" - Live Sicilia

L’Asael: “Un anno contabile bianco per i Comuni siciliani”

La soluzione proposta dall'associazione che rappresenta gli amministratori locali dell'Isola
REGIONE
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PALERMO – “Sosteniamo le mobilitazioni proposte dai sindaci ma riteniamo che le soluzioni non arriveranno da eventuali contributi straordinari, quanto da nuove regole di contabilità pubblica”. Così Matteo Cocchiara, presidente dell’Asael, Associazione siciliana degli amministratori degli enti locali, interviene nel dibattito sulla crisi finanziaria in cui si trovano gran parte dei comuni isolani.

“Nei mesi scorsi – ha aggiunto – avevamo paventato il rischio default per gli enti locali siciliani. Adesso occorre trovare soluzioni urgenti ma strutturali, altrimenti non faremo altro che allungare l’agonia dei Comuni. La soluzione immediata è rendere il 2020 un anno contabile bianco”. È di questi giorni la notizia che su 390 Comuni solo 32 hanno approvato il bilancio di previsione e solo 8 hanno votato il rendiconto. La Regione ha scritto agli enti per avviare la procedura di commissariamento e alla luce di una recente riforma se i Consigli non dovessero approvare i bilanci di previsione gli enti rischierebbero lo scioglimento. Proprio per questo l’Anci ha proposto di manifestare contro il fatto che non ci sia certezza sulle risorse sospendendo l’iter di approvazione del previsionale, una proposta di mobilitazione promossa anche da numerosi sindaci del Catanese. Per l’Asael però l’ottenimento di risorse non risolverebbe il problema. “Gli approfondimenti realizzati dalla nostra associazione – spiega il presidente Cocchiara – ci hanno fatto comprendere come la pandemia con la dilazione dei pagamenti e la crisi economica si sarebbe riverberata sui Comuni aggiungendo guai a quelli già esistenti. Questo ci ha permesso di elaborare delle proposte di soluzioni che richiedono un intervento normativo strutturale dello Stato centrale”.

Il cuore dei problemi, secondo l’associazione, sta nel fondo crediti dubbia esigibilità, uno strumento contabile che come compito ha quello di limitare la spesa degli enti quando questi non riscuoto in modo ottimale i tributi. “Questo fondo – spiega Cocchiara – si calcola in rapporto al non riscosso e oggi, dopo accrescimenti costanti, vale quasi il 100 per cento dei tributi non incassati”.
(ANSA)

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