Raccolta differenziata flop: assolti governatori, sindaci e assessori

Raccolta differenziata flop: assolti governatori, sindaci e assessori

Crocetta, Lombardo e Cammarata: caos, ma nessuna colpa grave
CORTE DEI CONTI
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PALERMO – Caos sì, provocato dall’intreccio delle norme, ma nessuna colpa grave. Diventa definitiva l’assoluzione al processo per i danni derivanti dalla mancata raccolta differenziata a Palermo.

La sezione d’appello della Corte dei Conti non ha accolto il ricorso della Procura, confermando l’assoluzione degli ex governatori regionali Rosario Crocetta e Raffaele Lombardo, del sindaco Leoluca Orlando, del suo predecessore Diego Cammarata e di altri politici e funzionari (Michele Pergolizzi, Giuseppe Barbera e Cesare La Piana).

Erano difesi dagli avvocati Alessandro Dagnino, Ambrogio Panzarella, Antonio Francesco Vitale, Massimiliano Mangano, Giuseppe Geremia, Alberto Stagno d’Alcontres, Tiziana Milana, Federico Ferina.

Il danno contestato all’inizio ammontava a nove milioni di euro. Ridotto, dopo una prima contestazione della Procura da oltre 20 milioni di euro. Ed invece, dopo la citazione a giudizio, arrivò l’assoluzione.

Ciascuno degli indagati, secondo la tesi dell’accusa che non ha retto, in base al proprio ruolo, avrebbe contribuito negli anni al caos rifiuti. Crocetta e Lombardo perché un’ordinanza del 9 luglio 2010 attribuiva al presidente della Regione in carica il ruolo di “Commissario delegato per il superamento della situazione di emergenza in atto nella Regione nel settore della gestione dei rifiuti”. Orlando, Cammarata e gli ex assessori invece sono stati chiamati a rispondere del danno in quanto il Comune riveste il “ruolo di gestore del servizio della raccolta differenziata”, oltre ad avere “il compito di verificarne lo stato di attuazione”.

“Pur ravvisandosi l’oggettiva sussistenza, all’epoca dei fatti di causa, di rilevanti disfunzioni nel settore dello sviluppo della raccolta differenziata nel Comune di Palermo – si legge nella motivazione – non siano concretamente
individuabili nei comportamenti tenuti dagli amministratori regionali e comunali, convenuti nel presente giudizio di responsabilità amministrativa, profili di macroscopica negligenza, d’inescusabile superficialità e d’ingiustificabile disinteresse nell’espletamento delle rispettive funzioni, tali da integrare, secondo la consolidata giurisprudenza, il requisito della colpa grave”.

Impossibile individuare dei responsabili, nel contesto di un “quadro normativo, caratterizzato dalla compresenza e sovente dalla sovrapposizione di disposizioni nazionali e regionali, ordinarie e speciali, e dal conseguente intrecciarsi di competenze facenti capo a soggetti pubblici diversi (Regione Siciliana, Ufficio del Commissario
Straordinario, Amministrazione comunale, società in house)” che “ha contribuito a rendere assai difficoltosa, soprattutto per gli amministratori comunali, la tempestiva individuazione e la correlativa attivazione di ulteriori iniziative finalizzate all’incremento della raccolta differenziata”.


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