Covid, Catania prima per contagi, Liberti: "La verità sui dati"

Catania prima per contagi, Liberti: “La verità sui dati”

L'analisi del commissario Covid. Che fornisce chiarimenti anche sulla campagna vaccinale.
LA PANDEMIA
di
3 min di lettura

CATANIA – Non è un primato di cui andare certamente fieri. Catania, anzi la provincia etnea, registra – ancora una volta – il numero più alto di contagi Covid nelle ultime 24 ore. Dall’ultimo bollettino del Ministero della Salute, diramato ieri pomeriggio, sono 163 i nuovi positivi. Quasi la metà del dato regionale.

“Processati molti tamponi al giorno”

“I dati però bisogna saperli leggere e analizzare”, avverte il commissario per l’emergenza Coronavirus a Catania Pino Liberti. L’infettivologo parte dai tamponi: “Noi stiamo continuando a fare screening. Non ci siamo mai fermati. È ancora operativo l’hub di San Giuseppe L’Arena. E sta lavorando in modo costante anche quello di Acireale. Inoltre stiamo continuando a monitorare la popolazione scolastica e studentesca. Quindi più tamponi si processano, più positivi saranno trovati. I dati comunque pur essendo più alti rispetto alle altre province, sono molto calati rispetto ai mesi scorsi. E questo -commenta – è un segnale positivo”.

“Contagi dai comuni non dalla città”

Ma andiamo all’analisi della provenienza dei dati. “Ogni giorno guardiamo immagini che provengono dalla movida catanese, dove si registrano assembramenti e mancanza di rispetto delle regole. Tutti comportamenti – evidenzia Liberti – che sono da stigmatizzare. Ma le dico che il dato epidemiologico più preoccupante non proviene dalla città di Catania, ma da alcuni comuni della provincia. Non dimentichiamo – dice il commissario – che abbiamo Scordia ancora in zona rossa, e abbiamo altri centri che sono appena usciti dalla stretta”.

“Calo drastico nei ricoveri”

Da non sottovalutare inoltre il calo dei ricoveri. “La maggior parte dei contagiati non ricorre alle cure ospedaliere – spiega Liberti – stiamo assistendo a una netta riduzione dei posti letti dedicati al Covid nei vari nosocomi. E inoltre nei reparti dedicati c’è un’occupazione che non supera il 50%. Abbiamo 200 posti covid liberi. E altro dato positivo le terapie intensive sono quasi svuotate”.

“Resistenza nella vaccinazione”

Per Liberti i meno ricoveri sono sicuramente “effetto della vaccinazione”, anche se purtroppo ancora – soprattutto sulla fascia over 80 – si registra “qualche resistenza”. Una “resistenza inspiegabile – afferma Liberti – perché i rischi di un effetto collaterale dovuto al vaccino sono rarissimi rispetto a quello che può succedere se si contrae il Covid”.

“Positiva la reazione dei diplomandi”

Ma se c’è qualche remora da parte degli anziani, Liberti è felice della reazione dei diplomandi: “Stanno rispondendo in maniera davvero positiva. Anche perché rispetto a quello che possiamo pensare sono molto informati. E stanno scegliendo di vaccinarsi con Johnson&Johnson così con una sola somministrazione inizia la loro estate. I giovani hanno tanta voglia di tornare alla vita senza restrizioni”.

“Poche dosi di Moderna”

La campagna vaccinazione prosegue a ritmi serrati, purtroppo c’è qualche problema inerenti le dosi di Moderna destinati ai medici di medicina generale. “L’approvvigionamento di Moderna – spiega Liberti – purtroppo non ha una cadenza costante. Non è un problema della Sicilia ma nazionale. Arriveranno 2500 dosi, ma non sono certo sufficienti. Le devo dire che vista la grande adesione dei medici di famiglia – commenta il commissario – alla vaccinazione se avessimo le fiale potremmo arrivare anche a 10 mila somministrazioni, con una stima al ribasso”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI