Razza e il fortino di Nello nella guerra per la ricandidatura - Live Sicilia

Razza e il fortino di Nello nella guerra per la ricandidatura

Il ritorno del delfino: le ragioni e le conseguenze.
IL COMMENTO
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“Ma davvero qualcuno poteva pensare che si potesse stare ancora a lungo senza assessore alla Sanità in mezzo a una pandemia?”. Negli ambienti vicini a Palazzo d’Orleans tutto c’era meno che stupore quando ieri pomeriggio Nello Musumeci ha firmato il decreto di nomina di Ruggero Razza, col ritorno alla Salute del suo delfino politico. Quello a cui vuole bene come un figlio, parole sue all’Ars, nello stesso discorso in cui paragonò il coro di proteste contro l’assessore alla folla che chiedeva la liberazione di Barabba al posto del Cristo. Sin da allora, sin dal primissimo giorno, Musumeci ha atteso il ritorno di Razza. Ha preso l’interim per tenergli il posto e ha cominciato a lavorare più di un mese fa al suo rientro. Preceduto da uscite dal tempismo perfetto di qualche politico e qualche sindacato. E dal silenzio di qualche alleato, poco entusiasta.

Riportando Razza in piazza Ottavio Ziino, Musumeci punta a due obiettivi. Uno è riportare l’ordine dalle parti della Sanità, dopo un paio di mesi acefali e confusi. L’altro è tentare di puntellare gli avamposti del suo Diventerà Bellissima che sulla gestione della Sanità ha molto puntato in questi anni, in vista della lunga rincorsa elettorale al bis a Palazzo d’Orleans, alleati permettendo.

Il prezzo da pagare? Gli strali delle opposizioni, ovviamente. Che non hanno perso tempo sparando ad alzo zero già ieri. D’altronde, il pasticcio è evidente: se il beau geste delle dimissioni aveva senso allora cosa è cambiato  in questi due mesi per giustificare il ripensamento? Praticamente nulla. E ferma restando la presunzione di innocenza e appurato che la frase choc era “solo” una parola infelice perché il numero dei morti non era un dato dirimente ai fini delle decisioni di Roma, la rogna dell’inchiesta resta tutta e con essa, quel che più conta, i tanti dubbi sulla qualità della gestione dell’emergenza Covid in Sicilia.

C’è da immaginare che il redivivo Razza tenga adesso un basso profilo e pensi più ad amministrare che ad esternare. Ma se è vero che il fortino musumeciano ha recuperato una bocca di fuoco  importante, è anche vero che ha offerto ai nemici un altro pezzo di fianco su cui farsi attaccare.


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