Diritto di critica in azienda: terza archiviazione per un sindacalista

Diritto di critica in azienda: terza archiviazione per un sindacalista

Querelle in tribunale fra un lavoratore e la società Ksm

PALERMO – E sono tre. Per la terza volta il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della stessa Procura, ha archiviato l’inchiesta per diffamazione nei confronti di Fabrizio Geraci, sindacalista della Ksm.

A sentirsi diffamati sono stati sempre i dirigenti della società di sicurezza privata, a cui il sindacalista si era rivolto con una lettera fortemente critica sui metodi di selezione per la partecipazione delle guardie giurate a un corso. Non è cosa di poco conto visto che, secondo Geraci, la certificazione rilasciata aveva salvato alcuni dipendenti e non altri dalla mobilità.

Il giudice per le indagini preliminari Stefania Brambille ha chiuso il caso dando ragione a Geraci e alla linea difensiva dell’avvocato Marcello Pirrotta. Il diritto di critica è sacrosanto, specie quando si riveste il ruolo di sindacalista. E la critica può essere anche aspra. L’importante è che sia continente e quella di Geraci lo è stata.

Così come aveva sottolineato il pubblico ministero Maria Pia Ticino: “La vicenda deve ritenersi rigorosamente circoscritta nell’ambito di una ordinaria polemica di natura sindacale, per quanto accesi possano essere percepiti dalla persona offesa i toni della contrapposizione dialettica”.

Ksm e sindacalista sono allo scontro da tempo. Geraci è stato anche licenziato e reintegrato al termine del giudizio di primo grado davanti al giudice del lavoro. Giudice che ha accolto la tesi del lavoratore secondo cui, l’unica ragione del licenziamento sia da rintracciare nell’attività sindacale. Si parla addirittura di “motivo ritorsivo”. Si attende ora il giudizio di appello.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI