Lo sfogo in carcere: “Avevo il sangue addosso di mia sorella” - Live Sicilia

Lo sfogo in carcere: “Avevo il sangue addosso di mia sorella”

Alessandro Alleruzzo, tra il 1995 e il 1996, avrebbe confessato ad Antonio Caliò di essere l’assassino di Nunziatina
L'INCHIESTA
di
2 min di lettura

CATANIA – “Ho avuto il sangue addosso di mia sorella, di qua di là”. Alessandro Alleruzzo, arrestato oggi per l’omicidio di Nunzia commesso nel 1995, avrebbe raccontato ad Antonio Caliò poco dopo la scomparsa della giovane donna paternese di essere stato lui l’assassino. “Diceva che lei era sballata di testa ed aveva molti amanti. Mi disse che aveva dovuto uccidere la sorella e che si era sporcato di sangue perché doveva trascinarlo”, il pentito – sentito nel 2018 dal pm Andrea Bonomo – racconta della confessione choc del figlio del capomafia. “Ti sembra giusto essendo mia sorella”, avrebbe continuato a dirgli. Uno sfogo, forse liberatorio, quello dell’indagato. Anche se il magistrato Bonomo chiede (e si chiede): “È strano che uno racconta”. Caliò senza esitazione spiega “che eravamo in cella insieme si parlava dei problemi…”. In quel periodo Carmelo Tilleni, di una fazione opposta, avrebbero cercato di uccidere il figlio di Pippo Alleruzzo che dopo l’omicidio della moglie e del figlio aveva deciso di collaborare con la giustizia. Un’onta per Alessandro che faticava ad avere rispetto. E allora, quell’omicidio, sarebbe stata una lezione per “riscattare l’onore perduto della famiglia”. “Ti pari giusto ca u tiziu si cuccau cu me soru, l’happa ammazzari… (ti sembra giusto che il tizio ha dormito con mia sorella, l’ho dovuta uccidere”. Anche il movente avrebbe confidato Alleruzzo jr a Caliò. 

Rivelazioni quelle del 2018 che si sono incastrate perfettamente con quelle rilasciate da Orazio Farina, altro soldato del clan di Paternò – prima Alleruzzo e poi Assinnata – e sposato con la sorella della moglie di Caliò. “Io già prima che venisse ritrovata – ha raccontato ai magistrati – in carcere a Piazza Lanza seppi da Giovanni Messina, al tempo  mio caro amico e compagno, che era stato proprio Alessandro Alleruzzo ad uccidere la sorella per punirla della relazione che aveva con lo stesso Giovanni Messina”.

Ma il nome del figlio del boss (deceduto da poco) lo aveva fatto ancor prima, nel 1999, Francesco Bonomo. Il pm ha voluto risentirlo il 17 maggio 2021, meno di un mese fa. “Mi disse Messina – racconta il pentito – che Alessandro Alleruzzo l’aveva uccisa perchè la stessa non aveva voluto parlare con il marito Reitano e che gli aveva messo la vergogna in casa con le sue relazioni extraconiugali”. Ma inoltre Caliò avrebbe raccontato a Bonomo che “Alessandro in carcere gli aveva detto che era stato lui ad uccidere la sorella Nunzia per il disonore”. Tre verbali convergenti che hanno incastrato Alleruzzo jr. 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI