Il wedding riparte: "Ancora tanti dubbi sulle norme anti Covid" - Live Sicilia

Il wedding riparte: “Ancora tanti dubbi sulle norme anti Covid”

Gli operatori del settore: "Finalmente ritorniamo a lavorare, ma sulle regole c'è confusione"

PALERMO – Sale per ricevimenti prenotate, poi disdette, preparativi posticipati. Tante incertezze per i futuri sposi, ma chi ha tanto atteso per pronunciare il fatidico sì dal 15 giugno potrà farlo. Per alcune coppie si tratta del secondo o terzo rinvio, con tutto quello che ne consegue a livello organizzativo. Il settore del wedding ha una data per la ripartenza, l’ha stabilito la Cabina di regia del governo che ha tracciato la road map per le riaperture. Tuttavia anche per le nozze sono previste regole anti Covid e misure di sicurezza. Nessun limite per il numero di invitati ma tutti i presenti dovranno essere vaccinati con prima dose somministrata almeno da due settimane, oppure guariti con certificato, o ancora essersi sottoposti a tampone antigenico, molecolare o salivare da non più di 48 ore prima dell’evento. Dopo la cerimonia, invece, è necessario conservare la documentazione per 14 giorni, nel caso si verifichino positività. Il green pass sarà d’obbligo, quindi, e rimarrà una misura adottata anche quando l’Italia passerà in zona bianca, come hanno precisato fonti del Ministero della Salute e della Conferenza delle Regioni.

“Finalmente è stata fissata una data per la ripartenza – commenta Michela Cannatella, presidente del settore Wedding Planner di Confcommercio Palermo – anche se per quanto riguarda il nostro settore è già tardi. Speravamo che ci facessero ripartire il primo di giugno, visto che siamo fermi da ottobre. Per i futuri sposi è stata una rincorsa per trovare una data disponibile per le nozze. Le coppie sono esauste, stressate e qualsiasi imprevisto è vissuto male. La ripartenza non è semplice – aggiunge – perché non abbiamo delle linee guida che ci spiegano come procedere in merito all’accesso nei locali degli invitati, inoltre non sappiamo se dobbiamo ritirare i certificati riguardanti i test covid. Non è specificato se anche i più piccoli debbano sottoporsi ai tamponi. Tutti questi dubbi ci mettono in una situazione di difficoltà nei confronti degli ospiti, perché non riusciamo a dare delle risposte alle domande che ci vengono fatte dai clienti. Anche quest’anno sta succedendo quanto accaduto l’anno scorso: chi stabilisce le regole non conosce i meccanismi del settore. Pertanto, starà a noi organizzarci. Sicuramente siamo contenti di ritornare a respirare – conclude – però ci piacerebbe avere indicazioni più precise. Nonostante tutto proviamo a essere positivi sperando che i dubbi pian piano si possano dissipare”.

“Noi garantiamo il rispetto delle norme di sicurezza nei locali – dice Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio Palermo – ma non siamo dei controllori, quindi in merito al limite massimo di 4 commensali conviventi per tavolo (misura che potrebbe tuttavia decadere a breve ndr.) non possiamo verificare i legami di parentela delle persone che siedono al tavolo. C’è tanta confusione, la situazione non è chiara. Dobbiamo interpretare quanto non è stato ben specificato dalla normativa. Le linee guida – aggiunge – sono precise in alcune parti, mentre in altre si lascia a libera interpretazione. Purtroppo, a volte, non sappiamo come leggerle. Per esempio, non si sa se le comunioni devono essere gestite come i matrimoni, c’è poca chiarezza. Probabilmente tutto sarà più lineare dal 21 giugno, quando cadranno i limiti. Intanto, chiediamo direttive più chiare e adatte al settore. I contagi sono calati – conclude – sfruttiamo il periodo per liberarci da questa morsa che ci attanaglia”.

“Dal primo giugno si può fare ristorazione anche all’interno – dice Enrico Taormina, gestore del ristorante Zaharariz alla Tonnara Florio – mentre fino a qualche giorno fa non si poteva. Questa è una delle ultime novità per noi fondamentale per garantire anche un luogo al coperto in caso di pioggia. Nella storica Tonnara Florio, all’Arenella lo spazio per allestire i banchetti e garantire il distanziamento tra un tavolo e l’altro non manca, a mancare sono, invece, delle indicazioni chiare riguardo alla certificazione verde e sulla possibilità di poter ballare durante gli eventi.

“Ancora non è chiaro se si può ballare o no – sottolinea Taormina – sappiamo che ci potrà essere un concerto live e un Deejay. Un dettaglio importante per chi decide di festeggiare il proprio matrimonio o altro tipo di festa. Per il green pass – aggiunge – non c’è un vademecum o un iter da seguire e questo sta mettendo in difficoltà sia noi operatori del settore, sia gli ospiti. Siamo in attesa di linee guida chiare perché i nostri clienti cercano certezze che al momento non possiamo dare. La certificazione è una contraddizione considerando che in altre circostanze, dal supermercato all’aperitivo, non è richiesta. Il fatto di obbligare la gente a fare il tampone è un limite e gli sposi stanno subendo le rinunce degli invitati. Gli ospiti si riducono per difficoltà a sottoporsi al test. Rispetto agli altri anni – conclude – i numeri dei matrimoni si sono ridotti. C’è chi ha deciso di spostare a settembre le nozze per evitare di avere difficoltà organizzative, ma c’è anche chi ha preferito agosto, un mese di pausa in altri periodi”.


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