Impianti sportivi, il Comune si arrende e chiede aiuto ai privati

Impianti sportivi, il Comune si arrende e chiede aiuto ai privati

Un gruppo di lavoro dovrà verificare costi e guadagni di piscina, Palme e palazzetti

PALERMO – Il comune di Palermo non riesce più a gestire gli impianti sportivi e si rivolge ai privati. Fra mancanza di personale, di competenze specifiche e problemi finanziari, infatti, Palazzo delle Aquile alza le mani e mette allo studio l’ipotesi di coinvolgere le associazioni per la gestione dei palazzetti dello sport (Mangano e Oreto), dello stadio delle Palme, delle piste di pattinaggio ma anche delle palestre e del centro polivalente di Bonagia, più volte vandalizzato.

L’idea in realtà non è nuova, ma finora è rimasta solo una pia intenzione anche a causa della pandemia: il problema è che il Comune deve migliorare i risultati dei servizi a domanda individuale, ma soprattutto deve trovare alternative a una gestione diretta che ormai fa acqua da tutte le parti. E così a fine maggio si è tenuta una riunione fra alti dirigenti da cui è scaturita la decisione di creare un gruppo di lavoro che valuti la “rilevanza economica di ogni impianto sportivo”, mettendo a confronto i costi di gestione e la potenziale redditività. Sono dieci gli impianti che andranno al vaglio del gruppo di lavoro: la piscina di viale del Fante, lo stadio delle Palme, il PalaMangano, il PalaOreto, il pattinodromo del Giardino inglese, la pista di pattinaggio di via Mulé, le palestre di Borgo Ulivia, Borgo Nuovo e dello Sperone e il polivalente di via Mico Geraci a Bonagia.

Le possibile strade sono tre: la gestione in concessione, in caso di mancata rilevanza economica l’appalto di servizio e, in ultima istanza, l’affidamento a una partecipata del Comune, anche se non è chiaro chi potrebbe farsi carico di un servizio così oneroso e che comunque richiede competenze specifiche. Gli impianti (anche se non tutti) dovrebbero inoltre poter ospitare eventi anche di diversa natura, come concerti e manifestazioni, garantendo così introiti che compensino le spese.

La giunta farà un atto di indirizzo per sancire che non gestirà più in via diretta gli impianti e al consiglio comunale toccherà invece occuparsi di un regolamento ad hoc, anche se nel frattempo l’impianto di Bonagia, da poco ristrutturato e a rischio vandalismo, dovrebbe andare ai privati con una delibera a parte. Difficile dire se poi tutti gli impianti verranno effettivamente affidati a terzi visto che, come nel caso della piscina di viale del Fante, i costi sarebbero onerosi e le attività collaterali molto limitate.

“In questi anni la Commissione consiliare ha lavorato sul nuovo regolamento impianti sportivi – dice il presidente Francesco Bertolino (Iv) – e proprio in questi giorni abbiamo ultimato il testo che,  spero a breve, andrà in discussione in consiglio comunale. In questo percorso vi è stata la condivisione di tutti, oltre che nella possibilità di utilizzare gli impianti per eventi culturali e rivolti al sociale, anche nell’immaginare una maggiore sinergia tra pubblico e privato. È sotto gli occhi di tutti lo stato in cui versano i nostri impianti, una gestione pubblico-privato consentirebbe certamente di avere impianti più efficienti e servizi migliori per una comunità in continua crescita come quella sportiva”.


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