Fava prova a stanare Cancelleri: “Basta perdere tempo” - Live Sicilia

Fava prova a stanare Cancelleri: “Basta perdere tempo”

Il dibattito verso le regionali
CENTROSINISTRA
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“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”, avrebbe detto Michele Apicella-Nanni Moretti. Claudio Fava invece l’invito non lo ha nemmeno ricevuto. Così nei giorni del tour siciliano demogrillino del tandem Cancelleri-Barbagallo, il deputato catanese lancia una stoccata al sottosegretario pentastellato. Che a Livesicilia aveva detto nei giorni scorsi che la fuga in avanti del presidente dell’Antimafia, che ha messo sul tavolo la sua disponibilità a candidarsi, era sbagliata nei tempi.

“Posso garbatamente dire che non sono d’accordo con Cancelleri quando dice che non è questo il tempo per decidere il candidato presidente per la Sicilia? Non è ancora il tempo è il viatico per ogni sconfitta, l’idea di far melina a centrocampo nascondendo la palla, convinti che gli avversari restino a guardare allocchiti. Poi, quando ricominceremo a giocare, quelli ci avranno rifilato già dieci gol”, scrive su Facebook Fava. E in effetti i tempi giusti in politica sono tutto. Le ultime settimane, del resto, sono state scandite da fughe in avanti e dichiarazioni da decifrare inforcando le lenti del non detto. Fava ha giocato d’anticipo scendendo in campo in maniera diretta senza ricorrere allo strumento logoro degli appelli. Endorsement a parte, però, il tentativo è stato nei fatti stoppato dagli azionisti di maggioranza della coalizione, i vertici di Pd e Cinquestelle, che lo hanno depotenziato confinandolo a una corsa in solitaria. 

“Non è il tempo è un modo elegante per prendere tempo. Invece il tempo è adesso. Per proporre ai siciliani tutti, non solo ai partiti del mitico perimetro (“prima definiamo la coalizione!”, altro modo per prendere e perder tempo), un’idea utile e percorribile di Sicilia, la partecipazione ad una sfida, il segno concreto di un cambiamento che archivi questa stagione cupa, logora, di presidenti travestiti da podestà, maggioranze ridotte a piccoli eserciti di obbedienti “yes man”, riforme bloccate per non turbare animi e interessi, parole lasciate correre nel vento senza mai lasciare che si posino per terra. Il tempo è questo. Altrimenti non mi sarei fatto avanti”, scrive ancora. 

Fava ricorda all’alleato la propria discesa in campo. I leader di Pde Cinquestelle evidenziano il peso che avranno i due partiti più grandi della coalizione nella gestione di qualsivoglia percorso unitario. Su un fatto però sembrano concordare tutti: aprire ai moderati e porre fine all’era Musumeci. “È il tempo per parlare a tutti, per affermare che non si tratta di fabbricare le premesse di un’altra onorevole e mesta sconfitta (che però magari conservi in vita parlamentare taluni di noi) ma di giocare la nostra partita. A viso aperto. Senza furbizie, senza rinvii, senza meline. Senza fingere di parlar d’altro”, scrive Fava forte dei malumori che nelle ultime ore stanno interessando la base pentastellata per il protagonismo sempre più smaccato del sottosegretario.

E va giù duro. “Prima la coalizione, s’insiste. Ma davvero pensiamo che sia questa la quadratura del cerchio? Che si debba far l’appello delle liste prima di giocarsi la partita? Anche questa è melina! La coalizione sarà formata da tutti coloro che sentono forte la necessità di chiudere questo tempo imbelle, questa legislatura di governicchi che tacciono e aspettano solo il tempo per nuove infornate di sottogoverno”, argomenta. “E dentro la mia idea di un profondo, felice, sfacciato rinnovamento di forma e sostanza ci dovranno essere anche quelli che sbrigativamente qualcuno etichetta come “centristi”, come se fosse una riserva indiana dalla quale pescare a convenienza e non un riferimento e una cultura politica da coinvolgere a pieno titolo assieme ai cinque stelle, ai democratici, alla sinistra. Se poi il punto non è il tempo per la scelta ma non aver il coraggio (o gli argomenti) per dire che non si gradisce la scelta che è già in campo, ovvero il sottoscritto, sarebbe più onesto dirlo. Purché poi si sappia spiegare perché. Altrimenti non è più melina: è solo un bluff. Io comunque in campo ci sono. Non nascondo la palla. E vado avanti. Che ad inseguire, adesso, sia la destra”, conclude. La palla adesso passa al sottosegretario Cancelleri che qualcuno vorrebbe pronto a scendere in campo per la presidenza della Regione. Sarà vero? Con una battuta di spirito verrebbe da dire che i tempi non sono ancora maturi e che andrebbe prima definito il perimetro della coalizione. 


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