"Ti sparo in testa, sono del clan Cappello e parente di Pandetta..." - Live Sicilia

“Ti sparo in testa, sono del clan Cappello e parente di Pandetta…”

Le minacce di un imprenditore, del settore di cialde di caffè, a un collega per non pagare un debito. Dopo la denuncia è finito in manette. Oggi il Riesame.
CATANIA, ESTORSIONE
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CATANIA – Lo avrebbe minacciato, millantando appartenenze mafiose e parentele scottanti, al fine di non dovergli pagare la fornitura di cialde da caffè del valore di circa 30 mila euro. Francesco Barbagallo, 47enne, è finito in manette lo scorso 21 maggio, ma è stato reso noto solo oggi, con l’accusa di estorsione dal metodo mafioso. Il difensore Eugenio De Luca ha impugnato la misura e oggi ha già discusso davanti al Tribunale del Riesame. L’esito arriverà tra pochi giorni.

La Squadra Mobile di Catania ha indagato dopo aver raccolto la testimonianza della vittima, un collega dello stesso settore. 

Nell’ordinanza firmata dalla gip Simona Ragazzi sono riportate le frasi intimidatorie che Barbagallo avrebbe rivolto all’imprenditore. Avrebbe minacciato il collega dicendogli che “non avrebbe più messo piede a Catania per la sua appartenenza al clan Cappello”.

 “Tu non sai cu cui ai a chi fari, picchì, si voghi io, tua a Catania tu un peri non ciu metti chiù, a sapori ca iù appattegnu o clan di Turi Cappello e soldi non in viri chiù. Tu o rappresentanti a Francesco non cià addumannari soldi ca aviri a chi ari cu mia …. u sta capennu? Tu cà po chiuriri…”

Le intimidazioni sono continuate diventando anche minacce di morte:

“Appena vieni qua ti sparo in testa, voi qua non ci dovete venire più… vedi che sono parente di Niko Pandetta…”

Avrebbe usato, dunque, anche la parentela con Niko Pandetta, il cantante neo melodico nipote del capomafia Salvatore Cappello, per spaventare la vittima. 

Una piccola parte del debito è stata pagata dall’acquirente in contanti, l’altra con assegni postdatati che sono risultati insoluti.

L’indagato avrebbe mirato a ottenere illecitamente un ingente quantitativo di merce che avrebbe piazzato sul mercato a costo zero. Barbagallo in passato è stato denunciato per violazioni delle disposizioni sulle armi, rapina, furto ed associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Il reato è stato commesso mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale.


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