L'usuraio al funerale per chiedere i soldi ai parenti del defunto

L’usuraio al funerale per chiedere i soldi ai parenti del defunto

La triste vicenda di un debito che si aggiunge al dolore per la morte di un padre

PALERMO – Il nome del commerciante era scritto in uno dei foglietti della contabilità trovata a casa di Salvatore e Gabriele Cillari, arrestati nella notte per usura. Dietro quel nome, però, ci sarebbe molto di più di una già tristissima storia di strozzinaggio.

È la vicenda di un debito che si aggiunge al dolore per la morte di un padre. Un’eredità scomoda, un fardello per chi resta in vita.

Dopo la morte del commerciante gli usurai non avrebbero mollato la presa. Scelsero il giorno del funerale per ribadire alla figlia del defunto che da quel momento in poi l’onere di saldare il debito spettava a lei.

Il primo prestito di 12.000 è del maggio 2017. L’accordo era che l’uomo restituisse la cifra più 3.000 di interessi nei 5 mesi successivi. Un anno e mezzo dopo, nel ottobre 2018, fu la figlia a chiedere un secondo prestito di 10.000 con l’impegno di pagare 2.500 euro di interessi in quattro mesi. Il padre era morto e non sapeva dove trovare il denaro. Nuovi debiti per pagare vecchi debiti.

L’intermediario fra Salvatore Cillari e il commerciante era stato Matteo Reina, titolare di una Barberia in piazza d’Ossuna. Per essere certi che i debiti venissero onorati Cillari utilizzava un metodo sicuro: si faceva firmare degli assegni e ad ogni scadenza li restituiva solo in cambio di soldi in contanti. Altrimenti avrebbe messo all’incasso il titolo con tutte le conseguenze che colpiscono un commerciante in caso di protesto.

È la stessa ragazza a spiegare cosa accadde. Il giorno del funerale del padre si presentarono a casa dove i parenti piangevano il defunto per ricordarle che la morte si porta via gli affetti più cari, ma non estingue i debiti.

Lo stesso Reina, senza sapere di essere intercettato, ricostruiva la vicenda: “… io ci devo andare domani ad andarmi a prendere 500 euro e con questi che ti ha dati sono 2500, sua figlia ha scritto un bigliettino da quando ha iniziato se iniziò il 13 dicembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile rimangono 5.000 euro.. passano due mesi mi portò 5.000… ne mancano cinque… è morto ci vado a casa, la moglie comunque era al corrente… ma io non ho chiesto niente… ok il funerale così e così”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI