Omicidio Agostino, alla sbarra il boss Scotto e un amico della vittima - Live Sicilia

Omicidio Agostino, alla sbarra il boss Scotto e un amico della vittima

Al via il dibattimento sul duplice omicidio del 5 agosto 1989

PALERMO – Si è aperto, davanti alla corte d’assise di Palermo, il dibattimento per il duplice omicidio dell’agente Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi il 5 agosto del 1989. Imputati il boss Gaetano Scotto e un amico della vittima, Francesco Paolo Rizzuto che risponde di favoreggiamento.

“Intendiamo dimostrare che l’imputato Gaetano Scotto ha pianificato ed eseguito con Nino Madonia il duplice omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie. Agostino svolgeva la ricerca di latitanti e per questo è entrato in contatto con ambienti dei Servizi tramite l’ispettore e amico Guido Paolilli”, ha detto il pg Nico Gozzo che sostiene l’accusa. Il terzo imputato, il capomafia Nino Madonia, è stato condannato all’ergastolo in abbreviato lo scorso 19 marzo.

“Dimostreremo che l’omicidio si inserisce in una catena delittuosa avvenuta tra il 1989 e il 1990 che comprende anche gli omicidi di Piazza, Genova e Palazzolo”, ha spiegato il procuratore generale Nico Gozzo. Rizzuto, secondo l’accusa, “dopo essere uscito a pescare con Nino Agostino, il giorno prima dell’omicidio, ha assistito all’esecuzione salvo poi tacere per lungo tempo e riferire poi fatti non rispondenti al vero”.


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