Vaccini, i giovani chiedono J&J: "la scelta spetta al medico"

Vaccini, i giovani chiedono J&J: “La scelta spetta al medico”

Sui sieri da inoculare ai più giovani è tanta la confusione. Pino Liberti fa chiarezza.
IL COMMISSARIO
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CATANIA – Sono i più entusiasti. In migliaia non vedono l’ora di conquistare l’immunità. La campagna vaccinale prosegue per i giovani e i giovanissimi, anche se non mancano le criticità. Legate in particolare al tipo di vaccino da inoculare. La recentissima decisione di destinare AsraZeneca esclusivamente agli over 60, ha rimescolato nuovamente le carte. Che il commissario straordinario per l’emergenza Covid di Catania, Pino Liberti, tenta di risistemare.

Quale vaccino per i giovanissimi?

Liberti tenta di fare chiarezza su quale siero sia il più adatto ai giovani. Che spingono, a quanto pare, per il monodose J&J. “E’ dalla anamnesi, che viene fatta dai medici, che si determina il tipo di vaccino – dice. In ogni caso, va detto che gli studi si evolvono e cambiano i profili di sicurezza dei vaccini, così come accade con tutti i farmaci, ma su quest’ultimi non vi è alcuna pressione mediatica. Le attuali raccomandazioni sui vaccini non vietano l’utilizzo per altre fasce d’età. In queste ore stiamo, comunque, valutando la sospensione della somministrazione AstraZeneca al di sotto dei 60 anni, allineandoci alle indicazioni del Cts nazionale”.

Tutti vogliono J&J

Liberti conferma la “preferenza” dei giovanissimi. Ma anche questo vaccino non è mRna, esattamente come il siero AZ. “E’ vero – afferma – risulta anche a me. Molti giovani chiedono la monodose J&J, anche per essere più liberi di muoversi. Ma sottolineo che il tipo di vaccino somministrato è legato alla situazione clinica. Sono i sanitari a stabilirlo. Per essere chiari: il tipo di vaccino non è a richiesta dell’utente. Anche J&J è a vettore adenovirale, ma fino ad ora non si sono avuti casi gravi e non vi è alcuna indicazione avversa alla somministrazione ai giovanissimi”.

Catania verso immunità di comunità?

I numeri sono in linea con il Paese. L’accelerata iniziale, il rallentamento e ora il “pareggio”. Ma il commissario resta ottimista. “Siamo in linea con il target che ci è stato assegnato, anzi in alcune giornate siamo andati anche oltre – spiega. Il target etneo è di circa 11 mila vaccini al giorno, ma abbiamo superato più volte anche le 13 mila somministrazioni. Al momento siamo oltre le 550 mila inoculazioni.

L’entusiasmo dei giovani

Prenotazioni in massa. I più giovani hanno mostrato entusiasmo e voglia di lasciarsi alle spalle il virus e la pandemia. “Rappresentano la speranza – commenta il commissario. Abbiamo avuto molte prenotazioni e in alcuni casi abbiamo dovuto posticipare le date anche di qualche settimana. Solo nella prima giornata nella provincia di Catania vi sono state 23 mila prenotazioni. I giovani, forse più degli anziani, hanno dimostrato saggezza e conoscenza, senza alcun pregiudizio. Hanno voglia di vaccinarsi e spero che questo serva da esempio e da traino nei confronti della popolazione più anziana, ancora riottosa vero la vaccinazione”.

Le raccomandazioni

Non è comunque il momento di abbassare la guardia. Tutt’altro. Lo raccomanda Liberti. “Il virus circola ancora fortemente e abbiamo dei comuni della nostra provincia che sono vicini alla soglia di attenzione – sottolinea. Invito tutti alla prudenza e all’osservazione delle misure di contenimento del contagio. Distanziamento, mascherina e lavaggio delle mani. Infine va ricordato che il vaccinato non si ammala, ma può contagiarsi e contagiare. Il vaccino, insomma, mette al sicuro dalla malattia, ma non dal contagio”


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