Pantelleria e immigrazione, uno scenario fuori dai riflettori - Live Sicilia

Pantelleria e immigrazione, uno scenario fuori dai riflettori

Gaetano De Monte, giornalista de Il Domani di Stefano Feltri, racconta l’immigrazione da un’isola che spesso sfugge dai radar mainstream

TRAPANI – Gaetano De Monte, giornalista de Il Domani di Stefano Feltri, racconta l’immigrazione da un’isola siciliana che spesso sfugge dai radar mainstream. Perché oltre a Lampedusa, c’è Pantelleria. I numeri sono messi a disposizione da “In Limine”, associazione di studi giuridici sull’immigrazione. Si tratta, di fatto, di avvocati e operatori legali che credono nel rispetto dei diritti umani. L’Isola, in particolare, è al centro della rotta dei migranti che dalla Tunisia tentano di approdare in Sicilia. 

Dal monitoraggio svolto dagli operatori di In Limen “è emerso, da subito, che ‘nell’isola si replicano alcune delle prassi lesive dei diritti dei cittadini stranieri connaturate allo stesso approccio hotspot in una condizione di sostanziale invisibilità’. Sono emerse – si legge nell’articolo di De Monte – violazioni basilari di diritti umani, ora denunciate dai giuristi in un rapporto ancora inedito”.

I numeri. “Secondo i dati forniti dalla prefettura di Trapani – si legge ancora – sono stati 1.772 i cittadini stranieri transitati dal “centro di accoglienza” di Pantelleria nel periodo compreso tra gennaio 2020 e l’11 dicembre 2020. Tra questi, 1.758 sono cittadini tunisini. Negli ultimi sei mesi, invece, in 430 sono sbarcati a Pantelleria, di cui 426 tunisini, 3 algerini e un marocchino”. 

È dunque allarme sovraffollamento e un solo centro accoglienza, evidentemente, non basta.  L’operatrice legale Annapaola Ammirati spiega a il Domani: “Le istituzioni locali con cui abbiamo interloquito hanno riferito che il centro ha attraversato situazioni di frequente sovraffollamento, in alcune occasioni è arrivato anche a 100 persone”.

Ammirati aggiunge: “È capitato che venissero ospitati lì dentro anche minori non accompagnati e, da quanto ci è stato riferito – si legge ancora – nonostante il centro sia attrezzato esclusivamente per una primissima accoglienza, talvolta la permanenza, che si aggira in media intorno ai 2/3 giorni, è durata anche una settimana ed eccezionalmente ha raggiunto anche dieci giorni”. 


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