Oasi Ponte Barca prosciugata, l'allarme delle associazioni

Oasi Ponte Barca prosciugata, l’allarme delle associazioni

L’area è protetta da norme regionali e nazionali.

CATANIA – Dopo il prosciugamento del serbatoio di Sciaguana, nell’ennese, un’altra zona umida si è prosciugata: l’Oasi di Ponte Barca di Paternò. L’area è protetta da norme regionali e nazionali: si tratta di un’Oasi di Protezione della Fauna ai sensi della normativa regionale venatoria – e Zona di Protezione Speciale ai sensi della Direttiva europea Uccelli. 

L’Oasi ospita un ecosistema umido che non ha eguali in Sicilia orientale, in cui nidificano specie rare di uccelli fra cui la Moretta tabaccata e il Pollo sultano. La traversa idraulica che dà origine all’Oasi è stata progettata per contenere un volume di acqua pari a 800.000 metri cubi. Oggi la traversa risulta in gran parte interrata e quindi bastano poche decine di migliaia di metri cubi di acqua per riempirla. Bastano cioè poche decine di centimetri in più o in meno di livello idrico per determinare condizioni ottimali per la fauna o, in mancanza, condizioni disastrose come quelle che si stanno verificando.

Purtroppo nel mese di maggio il livello della zona umida a monte della traversa si è abbassato svuotandola e facendo emergere il fondo fangoso e la vegetazione acquatica: uccelli, rettili, anfibi, pesci hanno interrotto la nidificazione perdendo uova e piccoli, con un danno ambientale enorme per le specie rare e con problemi di conservazione.  Da un incontro con l’Ente Gestore della Traversa – l’Assessorato Acque e Rifiuti della Regione – si è potuto constatare che le guarnizioni di tenuta delle paratie si presentavano danneggiate, facendo rilasciare a valle della traversa tutta la portata che arriva da monte.  

L’Ente Gestore si è impegnato e riparare le perdite in maniera di ripristinare il livello idrico a monte della traversa nel giro di pochi giorni e successivamente a rilasciare la portata in transito in modo da mantenere le condizioni ecologiche del fiume a valle della traversa. La Lipu, le associazioni della rete del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, abitanti e soggetti attivi del territorio continueranno a vigilare. L’Ecomuseo del Simeto è già al lavoro per mettere in luce le diverse fragilità ecologiche e avviare azioni di sensibilizzazione e tutela attiva del fiume.


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