Il biglietto non timbrato e le bugie: condannata a 1 anno e 4 mesi

Il biglietto non timbrato e le bugie: condannata a 1 anno e 4 mesi

La vicenda è iniziata alla fermata dell'autobus a piazza Indipendenza e si è conclusa in Tribunale

PALERMO – Un anno e 4 mesi di carcere. E dire che tutto era iniziato con una bugia per evitare di pagare la multa dopo essere stata sorpresa a viaggiare sull’autobus senza biglietto.

È stato questo l’episodio che ha fatto partire l’inchiesta culminata con la condanna per calunnia. L’imputata, C.D., 54 anni, ha ottenuto il beneficio della sospensione condizionale della pena. La sentenza è del giudice Nicola Aiello.

La vicenda inizia una mattina di febbraio 2018. Un controllore sale sull’autobus in piazza Indipendenza. La donna non ha timbrato il documento di viaggio. Si giustifica dicendo che è stato poco prima un altro impiegato dell’Amat a suggerirle di “risparmiare” il biglietto.

Il controllore si insospettisce e chiama i carabinieri. Il mezzo è uno di quelli moderni con una telecamera a bordo. Le immagini la smentiscono e finisce sotto accusa per avere calunniato il controllore. Da qui la condanna.


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