Covid, il settore della moda punta sul digitale per uscire dalla crisi - Live Sicilia

Covid, il settore della moda punta sul digitale per uscire dalla crisi

La stilista palermitana Roberta Lojacono con Andrea Pietropaoli e Mug Acency hanno organizzato un ciclo di eventi rivolti alle imprese del settore che vogliono rinnovarsi

PALERMO – La pandemia non ha risparmiato nessun settore e la moda è sicuramente uno tra quelli più colpiti. La forte contrazione della domanda, il cambiamento degli scenari, i punti di vendita in chiusura hanno cambiato il mercato. Il settore dell’abbigliamento e degli accessori è tra i più esposti agli effetti della crisi Covid-19. Ma cosa c’è oltre la crisi? La speranza per gli addetti della filiera della moda è di percorrere un sentiero di ricrescita. E se avesse ragione Einstein, il quale amava dire che “dietro ogni crisi si nascondono grandi opportunità … perché porta progressi”, adesso quindi è tempo di nuove strategie e creatività.

Durante il lockdown, la chiusura quasi totale dei canali commerciali, escluso l’online, ha comportato una contrazione delle vendite al dettaglio. L’e-commerce ha garantito la sussistenza di un giro minimo d’affari per le imprese attive nella vendita online, ma allo stesso tempo chi non lo era si è trovata tagliato fuori. La digitalizzazione da qualche tempo navigava a rilento nel Paese e il periodo pandemico ha dato un’accelerata.

“Abbiamo creato un percorso rivolto alle aziende siciliane per cavalcare in migliore modo la trasformazione in atto nel mondo delle vendite dovuto alla pandemia. Anche se i negozi hanno riaperto i cambiamenti, sono comunque avvenuti e bisogna prenderne atto per progettare l’attività in uno scenario mutato”. A dirlo è Roberta Lojacono, stilista e product manager dell’omonima azienda ‘Roberta Lojacono spose’ e docente di Fashion design e di Organizzazione di Impresa all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Insieme ad Andrea Pietropaoli e Mug Agency, con il patrocinio di Confcommercio Palermo e dell’Associazione Stilisti e Marchi Moda di Confcommercio, hanno sviluppato un ciclo di eventi on-line ‘Sicily Fashion Re-Design’, rivolti alle imprese della moda che sentono l’esigenza di metabolizzare e cavalcare il cambiamento innescato dalla pandemia, di rinnovarsi ed essere più competitive e di cogliere le grandi opportunità offerte dalla digitalizzazione.

“Ho sempre trovato il tempo – commenta Lojacono – per seguire progetti esterni per l’internazionalizzazione, per la ricerca e la tutela delle tradizioni artigianali siciliane, o per la formazione in generale spinta da un forte credo nella cultura del Made in Italy e dell’etica di prodotto, amo dedicare la mia esperienza e la mia visione alle piccole e medie imprese della moda. L’impresa della moda è altamente meritocratica e competitiva, bisogna trasmettere i valori all’esterno. Il nostro territorio è fatto di aziende piccole ma con tratti identitari fortissimi. Quando gli scenari cambiano, è necessario progettare l’attività, rivedere i propri valori di brand. Nel contesto storico che viviamo, è fondamentale sfruttare il digitale che con la pandemia è esploso. Durante il lockdown alcune imprese hanno sfruttato il web per vendere più di altre”.

Dall’atelier fisico allo shop online è il percorso di digitalizzazione, avvenuto durante il lockdown, di MV l’azienda della stilista palermitana Marianna Vigneri. “Si tratta di un passaggio verso un nuovo canale di vendita – commenta – prima di aprirsi, però, alla vendita online occorre fare un lavoro di restyling aziendale, rivisitazione, riorganizzazione e di messa a fuoco del brand. Fondamentale è stata la collaborazione tra me e l’agenzia di comunicazione che si è occupata di trovare le chiavi per trasmettere la mission e i valori della mia azienda. Il mio bilancio è stato subito positivo. Il canale online è stato aperto durante il lockdown – racconta –era una cosa cui avevo sempre pensato, ma l’assenza di tempo mi aveva sempre frenato poi quando mi sono fermata in maniera obbligata, è nato l’e-commerce. Ho lavorato al prodotto e stilato il progetto e ho avuto una buona risposta fin da subito nelle vendite. Ci siamo presentati al mondo dell’online con la collezione bimba personalizzata. Poi, a settembre, abbiamo continuato con la collezione donna. La gente continua ad acquistare online, nonostante la riapertura. Siamo riusciti a fidelizzare chi era restio all’acquisto online. In questo tipo di vendita pensavo potesse venire meno la relazione con il cliente, invece, posso sfatare tutto questo, perché se si comunica bene si arriva al cuore. Anzi, posso dire di avere allargato i confini palermitani riesco a vendere anche fuori dal territorio. La vendita online non è rivolta soltanto alle grandi aziende, io non ho un magazzino e realizzo dopo che ricevo l’ordine. È un successo”.

Si stima, che il sistema di subfornitura italiano rifornisca il 60% della moda di qualità del mondo e che l’industria tessile italiana raggiunga il 77,8% del totale delle esportazioni europee. Secondo l’esperienza di Irene Ferrara, dell’atelier Spazio IF a Palermo, la digitalizzazione fornisce un grosso aiuto. “Subito dopo il Covid – dice Irene – abbiamo creato uno shop online riservato ai clienti business per ordini all’ingrosso. Grazie a questo canale abbiamo raggiunto e chiuso ordini con l’Australia e l’America, Paesi che fisicamente non avremo mai raggiunto. Noi lavoriamo con le fiere e con l’estero, soprattutto con i giapponesi, perché abbiamo un prodotto di nicchia accolto da una parte del mondo. Il nostro mercato non è mai stato italiano, anche se adesso sta crescendo. La cosa più interessante – commenta – motivati dal Covid dopo aver realizzato quest’area online, ci siamo resi conto che possiamo avere rivenditori in diverse parti del mondo dove non riusciremmo a fare le fiere. Abbiamo rafforzato l’identità del nostro prodotto”.

Ma qual è lo status quo della moda in Sicilia? Alla domanda ha risposto Daniela Cocco, Presidente Associazione Stilisti e Marchi Moda: “Le aziende siciliane stanno uscendo da una forte crisi che si è aggiunta a un periodo non periodo non felice già in corso. Il mood del momento è la sostenibilità. Si punta all’uso di materiali più leggeri – aggiunge – meno artificiali, perché la tendenza è su eventi smart. C’è voglia di leggerezza e libertà. L’altra tendenza in corso – conclude- mira al riciclo di materiali, con l’uso di abiti già esistenti rivisitati con un mood più moderno”.


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