Droga nelle ambulanze per eludere i controlli anticovid: 8 arresti - Live Sicilia

Droga nelle ambulanze per eludere i controlli anticovid: 8 arresti

Sequestrati 65 kg di "erba".
LA MAXI-OPERAZIONE
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MESSINA – Narcotraffico in piena pandemia utilizzando anche le ambulanze per eludere i controlli. E’ stata sgominata dalla guardia di finanza di Messina – con la collaborazione dello Scico di Roma – un’organizzazione criminale che operava tra Sicilia, Lazio e Abruzzo. Su disposizione della Procura peloritana, sono 8 le persone arrestate, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Eludere la zona rossa

Sequestrati nell’operazione “Red Drug” 65 kg di marijuana. Nonostante le restrizioni previste durante il periodo del lockdown, quando a tutti era precluso qualsiasi spostamento per la “zona rossa” – da qui il nome dell’operazione – i soggetti indagati si muovevano indisturbati, trasportando e distribuendo importanti partite di sostanze stupefacenti. Oltre a fare ricorso ai consueti metodi di mascheramento delle comunicazioni, sfruttavano cinicamente la fase emergenziale e la frequente presenza, per quel periodo, di ambulanze che attraversavano le vie delle città. Promotori e organizzatori sono risultati un pregiudicato messinese, ritenuto contiguo al clan mafioso messinese Spartà, e due catanesi, vicini alla famiglia Nizza, facente parte del clan mafioso catanese Santapaola-Ercolano. Con loro tre corrieri della droga che curavano l’approvvigionamento e la distribuzione, in Abruzzo e Sicilia, della droga, in particolare marijuana, fornite da un 61enne di origini messinesi ma domiciliato a Roma.

Le indagini


Le indagini, dirette dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, hanno consentito di ricostruire tutte le fasi dell’illecito traffico: dalla pianificazione dell’approvvigionamento al trasferimento di ben tre carichi di sostanze stupefacenti, uno dei quali destinato a Pescara e due in Sicilia. Ricostruita la consegna di un primo carico di circa 25 chilogrammi di droga destinata a Pescara, a favore di un elemento di spicco del noto clan pescarese Spinelli, di etnia rom. La partita era stata procurata da due siciliani e trasportata dai corrieri dell’organizzazione. Un secondo carico, di circa 30 chilogrammi, è stato fatto recapitare a Messina. In entrambe le occasioni, per il trasporto dei due carichi di droga – a Pescara e a Messina – è stata utilizzata un’autoambulanza, riferibile a una onlus messinese. Nel secondo carico, non avendo notizie del corriere e ipotizzando come questi fosse fuggito con il carico, i componenti della banda hanno manifestato l’intenzione di rivalersi sulla famiglia.

“Ci ammazziamo la famiglia”

“Ci ammazziamo la famiglia direttamente…saliamo e la scotoliamo”, dicevano. “Che gli sia passato per la testa che si poteva vendere quel coso e se ne scappa con i soldi…Gli ammazziamo la mamma, la sorella, i figli, la moglie”. Una quindicina di giorni dopo, sempre secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, i narcotrafficanti siciliani hanno organizzato un terzo carico, di circa 35 kg di marijuana, sempre da recapitare in Sicilia e sottoposto a sequestro allo sbarco allo scalo commerciale di Tremestieri a Messina.
L’operazione odierna, oltre ad aver represso un lucroso traffico di droga sull’asse Roma-Pescara-Messina, ha documentato “un consolidato e stabile collegamento criminale” fra il clan Spinelli (imparentato con i romani Casamonica e Spada) ed esponenti dei clan siciliani Sparta’ e Santapaola-Ercolano.


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