"Guardia alta, variante Delta soprattutto tra i giovani"

“Guardia alta, variante Delta soprattutto tra i giovani”

A sottolinearlo è Giuseppe Arbia, professore di Statistica economica all'Università Cattolica di Roma
CORONAVIRUS
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ROMA – La situazione pandemica in Italia, “per quanto ad oggi rassicurante, è ancora da monitorare accuratamente e sembra saggia la decisione del Governo di prorogare lo stato di emergenza anche oltre il 31 luglio”. A sottolinearlo è Giuseppe Arbia, professore di Statistica economica all’Università Cattolica di Roma e curatore del sito COVSTAT sull’andamento pandemico da Covid-19, il quale ricorda la nuova emergenza nel Regno Unito a causa della variante Delta ed evidenzia come questa si diffonda soprattutto tra i giovani, mentre la situazione differente nel nostro Paese rispetto al Regno Unito sia la “conseguenza del combinato disposto di un insieme di fattori”.

In primo luogo, ad oggi, spiega l’esperto, “in Gb la variante Delta ha ormai soppiantato la variante Alfa e rappresenta il 96% dei contagi mentre nel nostro paese ha colpito solo il 7% dei casi registrati. In secondo luogo, in Italia il vaccino prevalente è Pfizer (che copre circa il 70% del totale dei vaccinati) mentre nel Regno Unito prevale AstraZeneca il quale è meno efficace sulla variante Delta. In terzo luogo, in GB si è optato per distanziare prima e seconda dose al fine di giungere rapidamente alla somministrazione di almeno una dose ad una platea la più ampia possibile e, come osservato, la variante Delta non è adeguatamente protetta da una sola dose di vaccino”.

Infine, rileva Arbia, “la variante Delta si diffonde soprattutto nei giovani, i quali in Gb sono stati finora lasciati indietro nella campagna vaccinale. In un recente studio di Lancet si è osservato come meno del 5% dei casi ha riguardato persone di età pari o superiore ai 60 anni, e in conseguenza di ciò nello studio citato ben il 68% delle persone contagiate con la variante Delta nel Regno Unito erano soggetti ancora non vaccinati. Al momento, infatti, in Gb mancano ancora da vaccinare circa 15 milioni di giovani adulti su una popolazione totale di 68 milioni”. Alla luce di queste differenze, va però detto che anche in Italia “oltre a proseguire a ritmi accelerati nella campagna vaccinale, senza dimenticare i più giovani con la sostituzione di AstraZeneca per gli under 60 con Pfizer o Moderna, particolare attenzione andrà posta ai controlli in ingresso da altri paesi ed in particolari da quelli con prevalenza della variante Delta”. E infine, conclude Arbia, “bisogna prepararsi alla somministrazione di una terza dose, che ormai appare inevitabile, a partire dai medici e da tutto il personale sanitario”.


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