Costretto a curarsi, ha perso il lavoro "per legge"

Costretto a curarsi, ha perso il lavoro “per legge”

La storia di un operatore ecologico del Comune di Cinisi, vittima di una norma che vieta l'assunzione di un lavoratore durante il periodo di malattia

CINISI (PALERMO) – “Mi sono dovuto curare la leucemia e ho perso il posto di lavoro. Ho anche scritto una mail al presidente della Regione Musumeci al quale ho raccontato la mia storia e chiesto aiuto”. È la triste vicenda di Marcello Renda, assunto dall’agenzia interinale Temporary nel 2006, che ha fornito lavoratori all’Ato Pa1, società che ha gestito la raccolta rifiuti nel Comune di Cinisi fino a giugno 2019. In quel periodo, purtroppo, Marcello ha scoperto di essere affetto dalla leucemia e costretto a curarsi senza poter lavorare. Nelle stesse settimane il servizio di raccolta veniva appaltato alla ditta privata Agesp, che assumeva tutto il personale in forza e iniziava a gestire le attività. Renda, che lavorava per la Temporary e non per il comune, non prestava servizio perché in cura. Il suo passaggio fu stoppato perché una legge non permette l’assunzione di personale in malattia, ma da tutte le componenti gli sarebbero state fornite rassicurazioni sulla possibilità di riprendere il lavoro una volta guarito. Tutto questo, secondo quanto raccontato dallo stesso Renda, sembra sia stato scritto nei verbali di passaggio consegne. I mesi trascorsi in ospedale da Marcello Renda sono stati lunghi e per niente semplici. Tra chemioterapia e trapianto del midollo, ha dovuto affrontare mesi terribili. Nonostante questo, però, è riuscito a farsi forza e sostenere la moglie e il figlio, che hanno affrontato momenti difficili.

Dopo il trapianto Renda pensava a guarire a aspettava con ansia di tornare a lavoro. A gennaio 2021 l’ultimo controllo con esito positivo. “Incontrai il sindaco per le vie del nostro Paese, gli preannunciai che a breve sarei tornato a lavorare. Lo stesso primo cittadino – racconta sempre l’operatore ecologico – mi disse ‘siamo felici, che bello’. Dopo l’idoneità definitiva, però, il mio lavoro era sparito. Al mio posto sono stati assunti due ragazzi con un contratto di 18 ore settimanali, mentre il mio ne prevedeva 38”. Renda ci tiene a precisare che “contro questi due ragazzi non provo rancore. Vorrei capire perché sono stati assunti loro che dovevano solo sostituirmi per il periodo di malattia. Io ce l’ho con chi ha assunto queste persone e non me. Voglio tornare al mio lavoro, non voglio altro. Voglio solo quello che mi spetta, non voglio più rimanere in casa perché – si sfoga Renda – voglio riprendermi la mia vita. Ho anche scritto all’Agesp per comunicare la mia idoneità al lavoro, mi è stato risposto ‘al momento non c’è disponibilità nella pianta organica, la terremo in considerazione. Quel lavoro mi rendeva felice”.

La riposta del Sindaco Palazzolo

Giangiacomo Palazzolo, sindaco del Comune di Cinisi, non ha abbandonato Renda e si sta prodigando per aiutarlo: “Marcello, per una legge barbara, che non prevede l’assunzione di personale che si trova in malattia, purtroppo non ha alcun diritto. Farò di tutto per farlo riassumere dall’Agesp. Proprio per questo motivo ho già incontrato il titolare diverse volte. Da parte loro mi è stato risposto che, malgrado Marcello non avesse diritto, appena ci sarà la prima possibilità lo assumeranno. Questa possibilità può essere rappresentata dall’aumento del personale per il periodo estivo o da un pensionamento”.

Il sindaco ritorna anche sui fatti antecedenti il passaggio dall’Ato all’Agesp: “Prima di essere assunti dall’Agesp questi ragazzi, compreso Marcello, lavoravano per una società interinale, la Temporary. A suo tempo l’Ato rifiuti chiedeva del personale alla Temporary. All’Ato, negli anni, subentrò l’Aro Cinisi-Terrasini che affidò la gestione all’Agesp. A quel punto bisognava garantire il passaggio del personale dall’Ato all’Agesp. Chi non lavorava per la società interinale (Temporary) passò immediatamente, per altri l’Agesp fece una sorta di stabilizzazione. Per Marcello, che era in malattia, non era possibile questo passaggio perché la legge vieta la sottoscrizione di contratti per soggetti in malattia”. 

Il sindaco ricorda anche che in quel periodo di trattativa per tutelare lo stesso Renda fu trovato un accordo: “Ci fu una trattativa e la sottoscrizione di un documento tra le parti. Lì fu preso l’impegno per far tornare Marcello a lavorare una volta guarito. Io mi sono fatto carico di questa situazione. Ho parlato più volte con l’Agesp, che non ha nessun obbligo. Io – continua Palazzolo – non sono a casa mia e non posso decidere di assumere Marcello o imporre all’Agesp di farlo”.

Renda ha anche denunciato che al suo posto sono state assunte due persone, con un contratto di 18 ore settimanali. Palazzolo ha provato a spiegare il perché: “Queste due persone avevano un contratto a tempo determinato, ma è stato trasformato in indeterminato perché l’Agesp, credo, temesse di andare incontro a delle problematiche legali. Non potevano tenere per sempre questi due dipendenti con un contratto a tempo determinato”.

Agesp: “Disponibili ad assumere Renda”

L’Agesp non ha chiuso le porte a Marcello Renda, anzi si è detta pronta a richiamarlo come ci spiega il titolare Gregory Bongiorno: “Quello che posso dire è che, al netto del fatto che il lavoratore non ha un diritto all assunzione, ci siamo resi già disponibili ad assumerlo. Questo, perché pare che ci sia un lavoratore che sta andando in pensione. Ovviamente serve il tempo necessario per tutte le procedure formali”.


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