Ars, torna il partito del cemento: ecco il condono nascosto

Edilizia, cavallo di Troia all’Ars: ecco il condono nascosto

Due articoli controversi perché agevolerebbero le sanatorie. Cordaro: "Attacchi strumentali e ignoranti"

Da mesi, ormai, all’Ars si discute il disegno di legge sull’edilizia, una norma destinata a cambiare le regole del settore in Sicilia. Questa, se tutto va secondo i piani, dovrebbe essere la settimana del voto finale. Molti la definiscono “norma di buon senso”, ma, come spesso accade, altri suggeriscono che il testo potrebbe essere, in realtà, “un cavallo di troia”: nascoste tra le pieghe ci sono, infatti, delle norme controverse e, per certi versi, “pericolose”.

Il disegno di legge nasce per consentire alla Sicilia di allinearsi alle novità introdotte dalla legislazione nazionale sul versante della semplificazione e della certezza dei pagamenti per i professionisti. Un obiettivo importante per rilanciare il settore, in ginocchio per gli effetti della pandemia. Ma due articoli, il 12 e il 20, che riguardano la doppia conformità e la cosiddetta “sanatoria giurisprudenziale”, hanno fatto allarmare gli ambientalisti e alcuni parlamentari, in quanto aprirebbero la strada a veri e propri condoni edilizi, con conseguenze anche gravi sul territorio.

Trizzino (M5S): “Articoli pericolosi”

“Pericolosi” è il termine con cui il parlamentare regionale del Movimento 5 stelle, Giampiero Trizzino, componente della Commissione Ambiente dell’Ars, definisce i due articoli al centro delle polemiche. “Se da un lato – spiega – questa legge contiene parecchie cose positive, dall’altro potrebbe rivelarsi un cavallo di troia. Il tentativo di forzare la mano su sanatorie e condoni non ci piace. Senza quegli articoli, la voteremmo senza alcun dubbio, ma se forzeranno la mano su quegli articoli, non potremo starci”.

Savarino (DB): “Speravo in un percorso lineare”

La presidente della Commissione Ambiente dell’Ars, Giusi Savarino, aveva provato a sezionare il testo, separando i due articoli contestati, per permettere di discutere più agevolmente il ddl. “Si tratta di una legge molto richiesta, che darebbe una mano a un settore molto in difficoltà – dice la parlamentare di Diventerà bellissima -. Per questo, avevo sperato in un percorso lineare in Aula, chiedendo di accantonare i due articoli contestati. Anche perché temo che possano subire un’impugnativa da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ma sono molti quelli che difendono l’articolo 12 e l’articolo 20, anche tra le fila delle opposizioni”.

Barbagallo: “Prima si recepisce e meglio è”

C’è una parte del Pd, per esempio, esponente della zona Sud della Sicilia, Gela e dintorni in particolare, le cui istanze sono arrivate anche alla Commissione Ambiente dell’Ars durante la discussione del disegno di legge, che spinge per l’approvazione del testo nella sua interezza, articoli 12 e 20 inclusi.

 “La norma – dice il parlamentare e segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo – ricalca una legge che avevamo già proposto nel 2016, quando eravamo al governo, ma che poi fu impugnata. La nuova formulazione è costruita sul modello già in vigore in Emilia Romagna e in altre regioni. Basta prenderne atto e finalmente riusciremo ad approvare questa legge. Una legge di recepimento dovrebbe essere approvata in mezza giornata e invece dopo nove mesi siamo ancora qui”.

Cordaro: “Attacchi strumentali e ignoranti”

L’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, difende a spada tratta il disegno di legge: “Io difendo tutta la legge perché si tratta di una norma sulla semplificazione. Una vera e propria rivoluzione in tema di edilizia in un momento così delicato dal punto di vista socio-economico e occupazionale. Gli attacchi sono strumentali e basati sull’ignoranza”.

“L’articolo 20 non è una sanatoria – spiega – ma dà ai cittadini siciliani, che sono tra color che son sospesi da 20, 30 o 40 anni, il diritto ad avere una risposta da parte degli enti preposti al controllo. Si tratta, cioè, ancora, di un vincolo relativo, ovvero rispetto alla possibilità di sanare o edificare nuove costruzioni, l’ente preposto al controllo (soprintendenza, genio civile, corpo forestale) deve sempre prima esprimere parere. Vogliamo solo stabilire il principio che al cittadino deve essere data una risposta. E ci sono zero rischi di impugnativa”.


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