Mafia, il regno di Turi Amato e i due generi del boss - Live Sicilia

Mafia, il regno di Turi Amato e i due generi del boss

Un provvedimento di misure di prevenzione dell’Anticrimine riporta l’attenzione sugli equilibri della famiglia Santapaola-Ercolano.
COSA NOSTRA ETNEA
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CATANIA – Nella strada Ottantapalmi, via della Concordia a San Cristoforo a Catania, il capo mafioso indiscusso è lui: Turi Amato, sposato con Grazia Santapaola, cugina di Nitto e zia di Francesco ‘colluccio’ (che fino al 2016 ha retto la cupola di Cosa nostra catanese). Alcuni giorni fa il mirino dell’Anticrimine della Questura ha inquadrato i due generi del capomafia: Giuseppe Pastura e Francesco Scuderi. Quest’ultimo – detto Niculittu – è stato anche l’imputato chiave del processo Lava, il blitz antidroga che portò qualche anno fa in manette Enzo Timonieri, vittima di lupara bianca proprio qualche mese fa. Corsi e ricorsi storici. 

Comunque il mondo degli stupefacenti ha portato guai giudiziari a tutti e due i generi del boss. Pastura è stato condannato (già in appello) nel processo Carthago 2 che ha documentato gli equilibri della mafia militare durante il periodo di latitanza del narcotrafficante Andrea Nizza, poi catturato nel 2017 dai carabinieri. 

La Questura dunque colpisce uno dei cuori economici della mafia: confiscati due ditte di autonoleggio, un appartamento e una macchina. Grazia Santapaola, di cui si parla anche nelle intercettazioni dell’operazione Shoes della Guardia di Finanza di qualche anno fa, amava definire la sua famiglia “il sangue blu della mafia” vista la sua parentela con il capo dei capi catanese. 

Il raggio d’azione dell’Anticrimine arriva fino agli alleati dei Santapaola di Adrano, i Santangelo-Taccuni. Ignazio Vinciguerra, attualmente detenuto a Siracusa, è stato già arrestato a gennaio 2018 nell’operazione antidroga Adranos. Inoltre, lo scorso febbraio, il suo nome era tra i destinatari dell’ordinanza della retata Adrano libera. Indagine scattata dopo l’affissione del necrologio al pentito Valerio Rosano. A Vinciguerra sono state confiscate una villa, quattro auto e una ditta di noleggio di macchinette da gioco. 

Le quotazioni in borsa di Cosa nostra spa sono precipitate. 


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