Patologie neurologiche, crescita dopo la pandemia - Live Sicilia

Patologie neurologiche, crescita dopo la pandemia

Venerdì 25 giugno convegno ai Cantieri culturali.

PALERMO. Boom di malati neurologici a causa della pandemia da coronavirus. A lanciare l’allarme sono gli esperti riuniti nel capoluogo siciliano per verificare l’impatto dell’emergenza sanitaria sull’assistenza ai pazienti. Gli specialisti del Congresso nazionale sulle disabilità rilevano un aumento del 12 per cento dei disturbi neurologici nei giovani e del 60 per cento negli adulti. La pandemia, spiegano nei loro dossier, ha provocato una difficoltà di accesso alla diagnosi e alla cura: da un lato si è registrata un’incidenza significativa di complicanze neurologiche nei pazienti a causa dei mancati ricoveri; dall’altro si  riscontrano sintomi neurologici neurodegenerativi in netto incremento a causa dell’assistenza rallentata. La paura del contagio e l’ansia depressiva per il lockdown  hanno provocato indirettamente il vertiginoso aumento dei casi da trattare oggi in urgenza, sottolineano i medici.
“Occorre agire per assicurare a tutti l’assistenza adeguata” afferma Gabriele Montera, presidente del Congresso oltre che leader di “Una lotta X la vita” e del comitato “I Love Palermo” promotori del convegno “Le patologie neurologiche: invalidità e inclusione” in programma venerdì 25 giugno alle ore 10,30 al cine teatro De Seta ai cantieri culturali della Zisa, in via Paolo Gili 4. Previsti gli interventi dell’assessore comunale alla Cittadinanza sociale Maria Mantegna,  dell’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla e della delegata per i rapporti istituzionali del ministero della Salute Valeria Grasso. Saranno illustrati i dettagli dell’impatto della pandemia sull’invalidità e sull’inclusione nel capoluogo.
“Siamo stati costretti ad assistere a chiusure di reparti per far spazio ai ricoveri Covid ed alla sospensione dei Cup – continua Montera – divenendo così impossibilitati anche ad una visita di controllo. Da qui uno scenario futuro dove andrà affrontata una seria riorganizzazione dell’assistenza”.


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