Vaccini, più medici e meno hub ma pesa l'incognita No Vax - Live Sicilia

Vaccini, più medici e meno hub ma pesa l’incognita No Vax

La campagna vaccinale punterà sui medici di base, ma molti ancora non sono vaccinati.

CATANIA – Vaccinazioni che si spostano negli studi e negli ambulatori dei medici di base, con l’abbandono del modello degli hub vaccinali nei prossimi mesi. È quanto si prospetta con il progredire della campagna vaccinale, il cui obiettivo nei prossimi mesi si sposterà sempre più sulle persone che ancora, per i motivi più vari, non si sono vaccinate. Ma l’incognita è quella dei No Vax, che anche tra i medici potrebbero rallentare la campagna vaccinale.

I medici che vaccinano

Dopo mesi in cui ha stentato a partire, il coinvolgimento dei medici di base e di tutta la medicina territoriale siciliana nella campagna vaccinale diventerà nei prossimi mesi sempre più importante. Per Igo La Mantia, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Catania, “Il nostro Sistema sanitario nazionale è considerato il migliore proprio perché c’è la medicina del territorio e ogni cittadino ha un medico di medicina generale a cui si rivolge. Le vaccinazioni antinfluenzali, ad esempio, sono in mano alla medicina territoriale. Per questo è importante che anche nel caso dei vaccini anticovid, uno dei mezzi più efficaci al momento disponibili per fronteggiare la pandemia, entrino in gioco i medici di famiglia”.

Solo nella provincia di Catania i medici di medicina generale sono 900, e La Mantia conferma un loro coinvolgimento sempre maggiore da parte dell’ASP nelle vaccinazioni anticovid. Con diversi vantaggi sia per il sistema sanitario che per i pazienti: “Ogni medico – dice La Mantia – conoscendo la storia clinica dei suoi pazienti è nelle condizioni di suggerire il vaccino più idoneo in base a eventuali allergie o controindicazioni, e di decidere se effettuare la vaccinazione nel suo studio o in altre strutture”.

La collaborazione con la medicina territoriale, però, può partire solo con una buona organizzazione, fornendo strutture in cui vaccinare ai medici che non possono farlo nel loro studio e risolvendo le perplessità degli stessi medici, soprattutto riguardo alle possibili conseguenze legali di una vaccinazione che non va a buon fine. La paura della denuncia ha frenato l’adesione di molti medici nei mesi scorsi, e per rimediare l’Ordine dei medici di Catania ha messo a disposizione il proprio sostegno legale gratuito a chiunque potesse essere coinvolto in diatribe che riguardassero la vaccinazione.

Chi si rifiuta

Non tutti i medici, però, sono disposti a vaccinare, né tantomeno a vaccinarsi. Solo in Sicilia, la stima di medici e paramedici che ancora non si sono immunizzati contro il coronavirus è del sei per cento del personale, dunque poco meno di diecimila medici o infermieri ancora in attesa di vaccino. Nel caso di queste persone, oltre a una legge nazionale che sospende dal servizio chi si rifiuta di vaccinarsi, esiste anche la possibilità per l’Ordine dei medici di procedere a una sospensione o addirittura alla radiazione dal servizio. “L’intervento dell’Ordine arriva dopo una segnalazione – precisa La Mantia – o comunque di fronte al rifiuto di vaccinarsi. Ma le indicazioni che abbiamo dall’Ordine nazionale sono chiare, di assoluta intransigenza, e le stiamo portando fino in fondo”.

Proprio la settimana scorsa il consiglio di disciplina dell’Ordine catanese ha sospeso un medico No Vax, un libero professionista che divulgava in televisioni opinioni complottiste sulla pandemia invitando a non vaccinarsi. Per il momento la sospensione è di un mese, che sarà prolungata se il medico continuerà nella sua operazione di propaganda e che potrebbe portarlo alla radiazione dall’Ordine, rendendogli impossibile esercitare la professione medica.


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