Accerchiata e palpeggiata: lo zio cerca vendetta, fermato tunisino - Live Sicilia

Accerchiata e palpeggiata: lo zio cerca vendetta, fermato tunisino

Due cugine di 16 e 18 anni salgono sul bus: da lì, il racconto di una turpe storia. L'arrestato è un minorenne.

CATANIA – Una calda serata di luglio. Due ragazze, cugine di 16 e 18 anni, salgono sull’autobus – linea 830 – per tornare a casa. Sono trascorsi da pochi minuti le 19 in via Acquicella Porto a Catania. La temperatura è ancora alta. Risate, sorrisi, spensieratezza per la giornata appena trascorsa. Una delle prime che ha fatto sentire un po’ di senso di ‘normalità’. Di libertà dopo il lungo lockdown.

Paura e molestie in autobus

Gli sguardi e le attenzioni troppo invadenti di un gruppetto di sette ragazzi stranieri nel bus mette in allarme le due giovani donne. Che impaurite cercando la fuga nella prossima fermata Amt. Ma non hanno il tempo, perché sono accerchiate e uno di loro approfittando dello shorts indossato dalla 18enne allunga le mani. La palpeggia, la tocca.

L’autista quasi picchiato

La ragazza scoppia in lacrime. Pianto che mette in allarme l’autista che rischia addirittura di essere preso a schiaffi dai ragazzini stranieri. Spavaldi scendono alla fermata di viale Da Verrazzano, mentre le ragazze corrono a casa della nonna.

Lo zio cerca di farsi “giustizia” da solo

Qui la 18enne racconta tutto allo zio, che decide di dare una lezione al giovane maniaco. E così si mettono in macchina e – grazie alle indicazioni della nipote – riesce a individuare il gruppo di bulli al viale Grimaldi. Si arriva anche al contatto ‘fisico’, ma lo zio deve battere in ritirata vista l’inferiorità numerica. I minori stranieri inoltre lanciano pietre nell’auto dove c’è la giovane vittima.

La “spedizione” al centro d’accoglienza

L’uomo però non si dà per vinto. E così organizza una “spedizione” con un po’ di parenti al centro d’accoglienza dove risiedono i migranti. La situazione ha rischiato di precipitare.

La provvidenziale chiamata al 112

Per evitare il peggio, la direttrice della struttura ha chiesto l’intervento dei carabinieri. A quel punto i militari del Nucleo Radiomobile del comando provinciale hanno intanto sedato gli animi e poi raccolto i racconti dei presenti per ricostruire quanto accaduto. Grazie alla testimonianza della 18enne molestata hanno individuato il 17enne tunisino che è stato accusato di violenza sessuale e su disposizione del magistrato di turno del Tribunale dei Minori è stato arrestato e accompagnato nel centro di via Franchetti


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