Fondi economici e Giustizia, il ministro Cartabia a Catania

Giustizia, Cartabia: “Falcone e Borsellino simboli della Sicilia”

”Entrando in questo palazzo, ho avuto modo di apprezzare la 'Scalinata della giustizia', l'installazione artistica realizzata da liceali"

CATANIA –  “Sto seguendo con grande attenzione le vicende che meritano un approfondimento. Mi chiedo come sia possibile che siano accaduti fatti così gravi e di grande turbamento per tutti”, lo ha detto la ministra di Grazia e Giustizia Marta Cartabia durante un incontro al tribunale di Catania dal titolo “Verso il nuovo ufficio del processo”. La guardasigilli non è potuta non tornare sulle drammatiche immagini del carcere di Santa Maria Capua Vetere e le violenze subite dai detenuti.

Immagini che hanno scosso in prima battuta la ministra. Perché da costituzionalista, come lei stessa ha ricordato, ritiene le garanzie la bussola dell’intero sistema Giustizia. “Desidero rinnovare la mia vicinanza a tutto il personale delle carceri italiane. Il loro lavoro è tanto prezioso quanto difficile, quanto sottovalutato e che questo clima sociale rende più difficile – ha detto ancora – Molto spesso non guardiamo oltre le mura del carcere, ma dentro ci sono persone che svolgono un servizio essenziale per tutta la società e devono andare fieri sempre e portare con fierezza la divisa. Per questo la condanna deve essere ferma”.

Insomma, Cartabia è consapevole di quanto sia penosa la vicende di Santa Maria Capua Vetere, perché mette a dura prova i valori che lo Stato di diritto dovrebbe garantire. Valori incarnati dai giudici Falcone e Borsellino, per questo – entrando a Palazzo di Giustizia – è rimasta colpita dall’opera confezionata dai ragazzi del liceo Emilio Greco e che ritrae i due giudici uccisi da Cosa nostra. Eccola: ”Entrando in questo palazzo, ho avuto modo di apprezzare la ‘Scalinata della giustizia’, l’installazione artistica realizzata da liceali, per rendere omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, magistrati, simbolo di questa terra e, per parafrasare Bertold Brecht di un ‘popolo che purtroppo ha ancora bisogno di eroi’. La giustizia non e’ solo questa, ma ha bisogno anche di questo per contrastare le mafie con modalita’ diverse”.

E ancora: “Mai come ora – ha detto – ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte, in una stagione molto diversa, per fortuna, da quella cosi’ drammatica in cui operarono i due magistrati, ma una stagione ugualmente non priva di insidie. Ma anche di straordinarie e concrete nuove opportunità per tutti noi, occasioni di rinascita e di sviluppo che non dobbiamo lasciarci sfuggire”. 

Cartabia ha parlato anche dell’intero sistema Giustizia. Lo ha fatto ascoltando, prima, le parole di Domenica Motta (presidente della Corte di appello di Catania), Roberto Saieva (procuratore generale presso la corte d’appello) e Rosario Pizzino (presidente del consiglio degli ordini degli avvocati). “Sono disposta a cambiare tutto e  cercare di ottenere maggiori fondi, ma non possiamo difendere lo status quo” – ha detto la guardasigilli “Dobbiamo modificare il nostro modo di lavorare – ha detto ancora – altrimenti l’obiettivo resterà un’utopia che scaricheremo sui giovani perché dovremo restituire i soldi all’Europa. Non voglio fare terrorismo, ma la responsabilità è davvero alta”.


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