Lo spaccio nella roccaforte dei Nizza: le condanne in appello - Live Sicilia

Lo spaccio nella roccaforte dei Nizza: le condanne in appello

La sentenza di secondo grado. Confermata un'assoluzione
CATANIA, INCHIESTA STELLA CADENTE
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CATANIA – Lo spaccio all’ombra della “stella” dei Nizza. Non solo a livello figurativo, ma anche “materiale”. Visto che nella palazzina dove i due boss della droga hanno creato nel rione Angeli Custodi la loro residenza hanno fatto realizzare una sorta di “stella” marmorea a più punte. Un’altra emulazione alla serie cult Gomorra. Ed è proprio in via Stella Polare, strada di residenza di Daniele e Salvatore ‘mpapocchia Nizza, che blitz dopo blitz si è continuato a spacciare. Una piazza che è stata monitorata h24 dai carabinieri che sono riusciti a delineare turni, dinamiche e soprattutto i componenti. Distinguendone ruoli e compiti. 

Per rimettere in moto gli affari alcuni fedelissimi di Andrea Nizza, l’ultimo rampollo della famiglia dei narcos di Cosa nostra, si sono spostati da Librino a San Cristoforo. Come Mario Marletta, indicato nelle carte dell’inchiesta (non a caso denominata Stella Cadente) il capo-piazza. Intercettazioni e video sono il cuore dell’apparato probatorio che poi è finito nella sentenza del gup che ha condannato chi ha optato per il rito alternativo. Agli imputati sono contestati solo reati di droga, senza alcun aggravante. Quella sentenza è stata impugnata da difensori e procura. 

Il sostituto procuratore generale Antonio Nicastro ha analizzato pezzo per pezzo verdetto e ricorsi per arrivare alle richieste di pena. Oggi la Corte d’Appello di Catania ha emesso la sentenza di secondo grado: diverse le pene riformare. I ricorsi della Procura sono stati dichiarati inammissibili.

Ecco le pene riformate dalla Corte d’Appello: Dario Lo Presti, 7 anni e 6 mesi, Daniele Agostino Calaciura, 7 anni e 6 mesi, Angelo De Luca, 7 anni e 2 mesi, Simone De Luca, 7 anni e 10 mesi, Manuel Antonino Di Benedetto, 7 anni e 6 mesi, Ferdinando Faro, 7 anni e 6 mesi, Mario Marletta, 7 anni e 2 mesi, Angelo Lucio Pescatore, 7 anni e 2 mesi, Michele Polizzi, 7 anni e 2 mesi, GIovanni Maria Privitera, 7 anni e 2 mesi, Manuel Taglieri, 7 anni 8 mesi e 20 giorni e 266 euro di multa, Carlo Cutrona, 2 anni 2 mesi e 6.600 euro di multa, Omidi Goodarzy, 2 anni e 2 mesi e 7 mila euro di multa, Davide Guerra, 2 anni, 2 mesi e 700 euro di multa, Benito Pastura, 2 anni e 6 mila euro di multa, Vanessa Pittarà, 2 anni e 2 mesi e 7 mila euro di multa, Nunzio Plandera, 2 anni e 6 mila euro di multa, Damiano Sparacino, 2 anni e 2 mesi, Lorenzo Marco Cantone, 2 anni e 6 mila euro di multa

Carmelo Scalia, difeso dall’avvocato Maria Carmela Trovato, è stato assolto in quanto già condannato per la stessa contestazione. La Corte d’Appello ha confermato la sentenza del gup, che era stata appellata dalla procura. 

Hanno già annunciato ricorso per Cassazione “dopo la lettura delle le motivazioni (che arriveranno tra 90 giorni, ndr)” gli avvocati Maria Caltabiano, che difende Vanessa Pittarà, e Gianluca Costantino, difensore di Dario Lo Presti. 


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