"Mi sono fatto la casa": la droga, lo Zen e i boss presi in giro

“Mi sono fatto la casa”: la droga, lo Zen e i boss presi in giro

Lo spaccato criminale viene fuori dall'ultima inchiesta antimafia

PALERMO – “Lo Zen è come Scampia”, ripetevano gli indagati. Luogo di spaccio e di affari. Gli affari portano soldi e i soldi creano tensioni. A volte esplodono nella violenza. Nel quartiere palermitano si spara spesso.

L’ultima inchiesta della Direzione distrettuale antimafia offre l’ennesimo spaccato criminale. La piazza dello Zen fa gola a tanti. Ci avrebbero messo le mani, sgomitando, anche due degli arrestati nel blitz dei carabinieri del Comando provinciale e della Direzione investigativa antimafia.

Si tratta di Gioacchino Guida e Massimo Ferrara, palermitano il primo e trapanese il secondo. Non era stato facile per Guida guadagnarsi il suo spazio. Nel 2014 il fratello Raffaele Guida fu coinvolto in una rissa culminata con un tentato omicidio.

“Poi si sono inquadrati”, diceva Gioacchino. E gli affari decollarono: “… una piazza allo Zen, senza offesa di sopra, ci scaricavo centottanta chili di erba al mese. Io vedi che allo Zen la casa mi sono fatto con l’erba. Vedi che a me mi sono venduto quaranta o cinquanta chili di erba a settimana a duemila e duecento euro, io mi sono fatto la casa in quattro mesi… duecentocinquantamila euro ho guadagnato”.

Dalla marijuana si passò alla cocaina. Un salto di qualità e di soldi. E nacquero pure le tragedie. Il gruppo Guida si affidò a Edoardo La Mattina per penetrare allo Zen e si sarebbero presi gioco anche dei mafiosi. In particolare ad Ignazio Traina, “riferimento per il mandamento di Santa Maria di Gesù”, che nulla ha a che vedere territorialmente con il lontano Zen, ma che avrebbe un ruolo di regista per l’inter città.

“Perché lui sta impazzendo… hai capito? Neanche lo viene a sapere quella che ho dato a Palermo…”, dicevano. Così finirono per pestare i piedi anche a Gregorio Di Giovanni, pezzo grosso della mafia di Porta Nuova e oggi detenuto. Il boss, prima di essere arrestato, abitava in via Agesia di Siracusa, allo Zen. Un altro intreccio su cui indagano i pm palermitani.


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