CATANIA – Un cartellone dedicato a Vincenzo Bellini. Un momento che segna, o almeno sembra segnare, la fine del braccio di ferro che, per anni, ha impedito alla città di Catania di dedicare interamente una rassegna al grande compositore. Il Teatro Massimo di Catania ritorna protagonista della cultura, cittadina e regionale. Grazie anche agli sforzi, affatto indifferenti, delle istituzioni – Comune, Città metropolitana e Regione in primis.
La situazione finanziaria del Bellini
Anni di difficoltà, economiche e organizzative, sembrano superate. Almeno per il momento, anche se il commissario straordinario del Bellini, Daniela Lo Cascio evidenzia come serva ancora tanto impegno per riportare il Teatro Massimo ai livelli del passato. “Il Teatro Massimo Bellini di Catania sta sicuramente in buona salute – assicura Lo Cascio. Grazie al cielo – aggiunge – i conti sono stati rimessi in ordine e in sicurezza. La possibilità di avere un finanziamento su base triennale ci consente una programmazione di ampio respiro, perché, pandemia a parte, gli artisti, almeno i più importanti, si devono bloccare con largo anticipo. E noi questo siamo adesso in grado di farlo”.
Obiettivo stabilizzazione dei precari
Ringrazia il governo regionale, la commissaria straordinaria, l’assessore al Turismo e allo Spettacolo, Manlio Messina e il presidente Nello Musumeci, nonché il parlamento siciliano. “Tutta l’Ars ha deciso di puntare sui teatri e quindi di scommettere sul Teatro Massimo Bellini di Catania – continua. Questo ci consentirà, a breve, di procedere alla stabilizzazione dei precari che aspettano da oltre vent’anni di essere confermati, e ci consentirà a breve di aprire ai concorsi pubblici. Perché il teatro, purtroppo, si sta dissanguando dal punto di vista delle risorse umane, preziosissime: molti, negli anni, sono andati in pensione e non sono stati mai sostituiti. Se questo passaggio non avverrà a breve, il teatro potrebbe trovarsi in una situazione di dissesto non finanziario ma burocratico”.
Si punta a nuove assunzioni
Lo Cascio sottolinea la necessità di nuovo personale. Al momento si va avanti con quello che si ha. “Stiamo affrontando tutto con spirito di abnegazione e sacrificio dei pochi funzionari rimasti – dice ancora – che, alle volte, si sobbarcano interim e lavori aggiuntivi all’ordine di servizio originario. Difficoltà che stiamo affrontando anche grazie a funzionari in pensione che stanno lavorando a titolo gratuito”. Misure tampone però. “Bisogna letteralmente cedere il passo ad assunzioni a tempo indeterminato – evidenzia la commissaria – per mettere il teatro nelle condizioni di poter lavorare. Perché Il Bellini è un ente pubblico, con tutti i limiti dell’ente pubblico, ma è anche un ente che ha bisogno di elasticità straordinaria, che produce arte, fa spettacoli e vive di imprevisti sempre dietro l’angolo. È un ente complesso, ci sono le maestranze artistiche, uelle tecniche: è un mondo a sé stante, con una tipologia di attività molto articolata”.
Il faro del Bellini resterà acceso
“Ma è anche un’isittuzione straordinaria”, lo ribadisce Daniela Lo Cascio. “Se si spegnesse questo faro non so cosa accadrebbe – afferma. Noi stiamo facendo di tutto per tenerlo in vita e per attuare una seria spendig review. Stiamo tagliando molte spese che possono essere limitate o eliminate, per investire in cultura, in eventi, nel personale. La pandemia ha bloccato tutto,, ma noi avevamo iniziato la stagione raddoppiando gli abbonamenti e nessuno dei nostri abbonati ha chiesto la restituzione degli abbonamenti. Perché amano tutti il teatro – conclude – e sono in trepidante attesa di potervi fare ritorno”.
