"Figlio mio, ti scrivo perchè è forte in me la voglia di giustizia e verità"

“Figlio mio, ti scrivo perchè è forte in me la voglia di giustizia e verità”

La missiva di un padre che ha perso il suo bimbo immediatamente dopo la nascita: "Un caso di malasanità".
LA LETTERA
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Caro Luigino,
ti scrivo nel giorno dell’anniversario della tua scomparsa perchè forte è in me la voglia di giustizia e di verità.

Ti scrivo perchè non ti dimenticheremo mai.
E ti scrivo col cuore dopo che sono passati 5 anni da quel maledetto 14 Luglio del 2016, quando da soli dieci giorni eri giunto qui, in questa terra, tra le braccia di mamma e papà, con la tua sorellina Ginevra.
Amato bambino nostro, dei medici incompetenti e aggiungeremmo anche ignoranti, però, che dovevano aiutarti, chiudendoti il dotto di Botallo, apponendo una semplice mollettina, hanno cannato chiudendoti invece il polmone sinistro, privandoti dell’ossigeno che ti sarebbe servito a respirare.

Ecco amore nostro, quell’ossigeno da quel giorno lo hanno tolto anche a noi e probabilmente un giorno anche alla tua sorellina, quando saprà che tu eri il suo gemello adorato. Figlio mio, non puoi immaginare da quel giorno quante battaglie sostenute, anche contro chi come la Procura di Catania, avrebbe dovuto tutelare non tanto noi, quanto te angioletto nostro che avevi una vita davanti e per colpa di qualcuno oggi riposi in una piccola bara bianca, in un silenzioso cimitero, con i peluche e la jeep della Juve che adornano una fredda tomba.
Ecco bambino nostro sappi che la tua mamma ed il tuo papà non si sono mai fermati un attimo, al fine di darti giustizia e da qualche mese sono riusciti a ribaltare la prima misteriosa perizia scritta da consulenti della Procura di Catania che ad oggi risultano indagati per frode processuale e depistaggio.

Eh si amore nostro, coloro che avrebbero dovuto darti giustizia, perché eri solo un piccolo cucciolo, hanno preferito invece nascondere e camuffare la relazione del loro anatomopatologo che diceva che i tuoi piccoli organi erano sani e maturi. Hanno preferito scrivere nella loro perizia che avevi avuto un infarto intestinale anziché polmonare. Certo amore, sì proprio così polmonare sarebbe stato troppo scomodo, era la prova provata che ti avevano chiuso un polmone anziché il dotto di Botallo.Sai amore gli esseri umani sono molto cattivi, che vuoi che ti dica piccolo, hanno preferito salvare i propri colleghi anziché te, che non sapevi ancora parlare e dire quello che ti avevano fatto. Sì proprio così Luigino i consulenti della Procura di Catania, hanno preferito difendere la categoria dei medici, perché quello che ti era successo avrebbe messo alla gogna i cardiochirurghi del San Vincenzo di Taormina e i neonatologi del Garibaldi di Nesima.
Eh si piccolo Luigino hai capito bene, dopo che i consulenti della Procura di Catania hanno tentato disperatamente di salvare i propri colleghi, il PM Agata Consoli ha richiesto l’archiviazione.
Papà e mamma si sono opposti con tutte le proprie forze però, non hanno dormito la notte per farti giustizia.
Il GIP però, come tutti noi, non era riuscito a capirla la prima consulenza ed ha rigettato la richiesta di archiviazione, anzi ha richiesto di integrare con un neonatologo per spiegare cosa ti era successo.
Piccolo nostro sai, il PM che aveva chiesto l’archiviazione del tuo caso , “ha dovuto” però sostituire i suoi primi consulenti perché erano indagati per falso.

C’era stato troppo clamore ormai, la Procura di Catania nominó allora il Prof. Vittorio Fineschi dell’Umberto Primo di Roma, i Prof. Bruno Murzi e Serenella Pignotti del Meyer di Firenze.
Eh si piccolo erano dottori di altre regioni dell’Italia, non della Sicilia, dove tu avresti dovuto vivere insieme a noi.
Quei professori nominati hanno scritto nella loro perizia, depositata a maggio, che tu figlio nostro eri morto a causa non solo dei cardiochirurghi ma anche di tutti i neonatologi del Garibaldi di Nesima che non si accorsero che ti avevano privato di un polmone e che figlio nostro annaspavi attaccandoti morbosamente alla vita.

Sai inoltre Luigino che ad oggi l’unico ad essere stato rinviato a giudizio dopo 5 anni è il tuo papà? Si tesoro tuo papà ha osato inviare un messaggio al ginecologo che curò mamma durante la gravidanza invitandolo ad andare in Procura a raccontare cosa ti avevano fatto i suoi colleghi neonatologi dell’ospedale Garibaldi di Nesima, dove lui è il primario.
Si amore, per la Procura di Catania l’ho minacciato, ma non fa nulla tesoro, il tuo papà lo sai non molla e non si arrende mai. Sarà il tuo supereroe fino a quando non avrai giustizia.
E poi Luigino, in Sicilia è vietato denunciare i medici.

Per non dimenticare Luigino,
Papà, mamma e Ginevra.


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