L'Ultima cena riprodotta su una tela in cuoio alta quattro metri

L’Ultima cena riprodotta su una tela in cuoio alta quattro metri

La mostra di Francesco La Rosa inaugurata alla presenza del vescovo Antonino Raspanti.

ACIREALE. E’ stata inaugurata sabato scorso 10 luglio nella chiesa di San Rocco di Acireale, la mostra del giovane artista siciliano Francesco La Rosa, “Il volto della Rinascita”, promossa dalla diocesi di Acireale e aperta al pubblico fino al prossimo 31 luglio. Presenti all’evento S.E.R. mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, don Roberto Fucile, direttore dell’ufficio del Turismo della diocesi, don Angelo Milone, direttore diocesano dell’ufficio dei beni ecclesiastici e l’ing. Stefano Alì, sindaco della città di Acireale.

“Occasione per offrire un moto di speranza”

La mostra, in questa particolare fase storica dominata dalla pandemia, vuole essere un’occasione per offrire un moto di speranza ed una rinnovata capacità di vedere nell’arte un segno di ritorno alla vita e al piacere delle relazioni interpersonali. Francesco La Rosa è tra i pochi artisti al mondo ad utilizzare la tecnica del micro carving che, attraverso l’uso di bisturi e coltelli, permette di fare delle microincisioni su delle tele in cuoio. Le sue opere, dal fascino unico, sono state apprezzate anche all’estero, in America, dove l’artista vanta numerose collaborazioni e di recente anche quella con Beppe Signori, ex calciatore italiano, vice campione del mondo con la nazionale italiana nel 1994, per un progetto benefico in Senegal, il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza per aiutare le popolazioni africane. L’esposizione di queste opere è stata fortemente voluta da mons. Raspanti, che sostiene l’impegno e le iniziative dei giovani i quali, nell’ambito delle diverse arti, si impegnano ad offrire un serio e valido contributo all’umanesimo cristiano ed in modo particolare alla promozione culturale del territorio. 

“La spinta creativa di questo giovane- dichiara il vescovo – ci allontana dalla rassegnazione e disorientamento causati dalla pandemia. La sua “invenzione” artistica diffonde una rinnovata gioia di vivere. Nelle sue opere, infatti, il visitatore non è uno spettatore passivo perché viene coinvolto in un suggestivo dialogo con le arti dal vivo. La mostra ci orienta ad un nuovo umanesimo che mette al centro la cultura, l’arte e la fede. La Sicilia si può servire del talento dei suoi giovani artisti per attuare un nuovo modello di valorizzazione e promozione del territorio con valenza anche sociale”.

Ecco le opere esposte

Quattro le opere esposte: L’Ultima Cena, nata durante il periodo della pandemia e in occasione dei 500 anni dalla scomparsa di Leonardo da Vinci. Un’opera monumentale realizzata in scala 1.1, cioè nella sua dimensione originale: 8,8 metri in lunghezza per 4,6 metri in altezza; La Pietà di Michelangelo con il particolare della mascherina indossata dalla Vergine Maria che mette in risalto il dolore vissuto durante la pandemia e le vittime che ha provocato. Due le tele inedite realizzate dall’artista: Serenity che rappresenta la vita ultraterrena dopo la sofferenza vissuta in questo mondo ed Esplosione dell’anima, che invita a guardare il mondo con gli occhi dell’anima che apprezzano la bellezza e sanno vedere oltre le apparenze.

“L’arte è uno dei motori fondamentali della società – afferma Francesco La Rosa -. L’uomo, attraverso tecniche innovative ed il proprio ingegno, può esaltare la vita, la natura e l’esperienza religiosa nei molteplici aspetti. Nelle mie opere cerco di comunicare un messaggio e trasmettere emozioni. Provo a rispecchiare i sentimenti ed i pensieri attraverso una prospettiva inaspettata, libera e coinvolgente”.

La mostra sarà fruibile al pubblico fino al prossimo 31 luglio dalle 9.00 alle 12 e dalle 17.00 alle 20.00. Chiusa il lunedì.


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