"Corruzione per favorire Morace": Caronia, inchiesta archiviata - Live Sicilia

“Corruzione per favorire Morace”: Caronia, inchiesta archiviata

Se ricevuto una liquidazione gonfiata da Ettore Morace

Archiviata la posizione dell’onorevole Marianna Caronia nell’inchiesta denominata “Mare Monstrum”.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trapani Samuele Corso ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero Franco Belvisi.
Per la deputata regionale, assistita dagli avvocati Ninni Reina e Marco Lo Giudice, il gip ha escluso l’ipotesi di traffico illecito di influenze.
Non ha retto la ricostruzione secondo cui, Caronia era intervenuta su alcuni componenti della commissione parlamentare per favorire gli armatori Morace.
In cambio avrebbe ottenuto da Morace una liquidazione gonfiata da 100 Mila euro come dipendente della Siremar spa acquistata dall’armatore trapanese. Così si legge nell’ordinanza di archiviazione:
«Non è poi risultato alcun intervento diretto e personale di Caronia Marianna sui componenti della Commissione o, comunque, su esponenti politici e della burocrazia amministrativa in grado di influire sulle determinazioni di questi ultimi, affinchè la proposta fosse bocciata [..] La mancanza di iniziative in tal senso da parte sua precluderebbe la stessa formulazione in termini giuridicamente accettabili di un’imputazione di concorso in traffico illecito d’influenze: causa la totale assenza di elementi di prova».
L’onorevole Caronia era stata accusata di avere compiuto un atto contrario ai doveri d’ufficio consistente nell’aver ostacolato nel 2016 la nomina di Giuseppe Prestigiacomo quale consulente della Commissione Trasporti dell’Assemblea regionale perché non gradito a Ettore Morace.
Nel corso del processo i legali hanno dimostrato che Caronia era stata assunta nel lontano 1991 con la qualifica d’impiegata di concetto fino a raggiungere poi la qualifica di Quadro dirigente, e che anzi la sua buona-uscita era risultata inferiore e dunque ingiusta per difetto rispetto a quella percepita da altri dipendenti con la qualifica di impiegati (livello C) che avevano percepito importi quasi identici pur avendo un livello d’inquadramento inferiore.

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