RestArt, al via un altro weekend di visite - Live Sicilia

RestArt, al via un altro weekend di visite

Nei primi due fine settimana più di 3000 visitatori hanno visto alcuni tra i siti più suggestivi della città

Sono stati 3500 i visitatori che nei primi due weekend di luglio hanno visitato, nell’ambito di RestArt, alcuni tra i siti più suggestivi della città. Numerose le visite al Teatro Massimo e alla cupola del monastero di Santa Caterina. Gli
eventi speciali a Palazzo Gangi e a Palazzo Butera, hanno registrato il tutto esaurito e grande affluenza di pubblico
alle terrazze della Galleria regionale di Palazzo Abatellis in occasione della rassegna letteraria. “I mestieri dell’arte”.
Ottimi riscontri anche per la mostra dedicata a Franca Florio organizzata da Casa Florio alla Palazzina de I Quattro Pizzi.

Venerdì 16 e sabato 17 luglio, saranno visitabili in notturna (gli orari per le visite vanno verificati all’interno del sito www.restartpalermo.it): la chiesa e la cupola di Santa Caterina, la cappella del Raffaello allo Spasimo, l’Archivio storico comunale, Palazzo Abatellis, Palazzo Mirto, la Cuba, la Necropoli punica, la Loggia dell’Incoronazione, Palazzo Branciforte, Villa Zito, Teatro Massimo, Oratorio dei Bianchi, chiesa della Catena, chiesa di San Giovanni degli Eremiti, oratorio di San Lorenzo, oratorio di San Mercurio, oratorio di Santa Cita, oratorio del SS.Rosario in San Domenico.

Tra gli eventi speciali:
VENERDì 16 LUGLIO A VILLA NISCEMI (due turni: alle 17.30 e alle 18.30) il ritratto di Charlotte de France. (biglietto:
3 euro – prenotazioni sul sito www.restartpalermo.it). Nell’ambito del festival RestArt, in collaborazione con la Settimana delle Culture, sarà possibile ammirare il meraviglioso dipinto che ritrae Charlotte de France, figlia di Maria
Antonietta e Luigi XVI, vittima inconsapevole degli orrori della Rivoluzione francese, orfana dei suoi affetti più cari e
l’unica, tra i suoi fratelli, a essere sopravvissuta. La principessa diciottenne è ritratta senza gioielli, con una cuffia nera sul capo, indossa un abito scuro e impugna con la mano destra una pergamena nella quale si leggono le prime frasi del testamento del padre. Così la dipinge a Vienna, nel 1796,  l’ignoto (per il momento) autore di questo ritratto ritenuto dagli storici e dai critici d’arte di ottima fattura, pervenuto a Palermo molto probabilmente attraverso Maria Carolina, zia della giovane, moglie di Ferdinando di Borbone, in fuga da Napoli. Il dipinto, scoperto nel 2004 in un piccolo ufficio di Palazzo delle Aquile dalla professoressa Maria Antonietta Spadaro, grazie alla segnalazione della storica dell’arte è stato restaurato nel 2019 e collocato nella stanza del Segretario generale di Palazzo Pretorio. Nei mesi scorsi, il ritratto della bella diciottenne Marie Thérèse Charlotte è stato trasferito nella sala rossa della settecentesca Villa Niscemi, sede di rappresentanza del Comune. Sarà la professoressa Maria Antonietta Spadaro a presentare al pubblico il ritratto di Charlotte.

VENERDI 16 LUGLIO sarà aperta anche la PALAZZINA CINESE, (biglietto 3 euro) dalle 19.30 alle 24, la dimora di campagna della famiglia reale dei Borbone delle Due Sicilie, Ferdinando di Borbone e Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, fuggiti da Napoli in seguito all’arrivo delle truppe napoleoniche. VENERDI 16 LUGLIO apre, in collaborazione con Coopculture, PALAZZO CHIARAMONTE (dalle 20 alle 24 – biglietto: 3 euro) noto come lo “Steri” (da “hosterium”, palazzo fortificato) fatto realizzare da Manfredi I Chiaramonte, conte di Modica, a piazza Marina,
è uno dei luoghi simbolo della città di Palermo. Racchiude sette secoli di arte e di storia della Sicilia ed è il primo esempio del nuovo stile architettonico che si affacciava in Sicilia all’inizio del ‘300, lo stile, detto appunto “chiaramontano”. Dopo la confisca dei beni ai Chiaramonte, il palazzo divenne sede vicereale tra il 1468 e il 1517, per venire poi assegnato a nuove funzioni istituzionali. Nei secoli successivi, tra 1601 e il 1782 fu sede dell’Inquisizione spagnola, periodo in cui vennero costruite le carceri e le celle delle torture al piano inferiore – le stesse, documento straordinario del periodo, vero urlo di dolore che oggi fa parte del sistema di visite dello Steri poi sede della Dogana, dei Tribunali del Regno, fino ad essere acquisito nel 1967 dall’Università di Palermo. VENERDI 16 LUGLIO aprono, in collaborazione con Coopculture, le CARCERI DEI PENITENZIATI (dalle 20 alle 24 – biglietto 3 euro). L’edificio venne realizzato tra il 1603 e il 1605 dall’ ingegnere del Regno Diego Sanchez, quando le Carceri Filippine, presenti all’interno di palazzo Chiaramonte non erano più sufficienti per il crescente numero di reclusi. Primo esempio di edilizia carceraria a Palermo, originariamente era collegato allo Steri attraverso una scala in pietra. L’edificio è costituito da otto celle al piano terra e sei al piano superiore.

“La partecipazione dell’Ateneo al Festival RestART – dice il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, professore Fabrizio Micari – sottolinea il nostro forte impegno per la valorizzazione del Complesso Monumentale dello Steri, uno dei simboli di Palermo e della Sicilia nel mondo, che presto si arricchirà ulteriormente con la prossima inaugurazione del Museo dell’Università e del giardino trecentesco. Lo Steri, oltre ad essere la sede più importante di UniPa, è un luogo straordinario che custodisce in ogni suo angolo un pezzo di storia della nostra Città. I visitatori
hanno la possibilità di vivere un’esperienza splendida, calandosi in un contesto storico e artistico assolutamente unico. Fare conoscere sempre di più questi tesori di inestimabile valore significa puntare sull’importanza fondamentale della cultura come imprescindibile elemento di ripartenza per il nostro territorio.”

PALAZZO ABATELLIS :
VENERDI 16 LUGLIO, alle 21 (via Alloro, 4)(biglietto: 3 euro) nell’ambito de “I Mestieri dell’arte”, Iano Monaco, presidente dell’ordine degli architetti, conversa con la giornalista Giovanna Cirino sull’architettura e l’arte. “5 Minuti da soli” con un’opera d’arte: l’unico evento diurno nel quale in accordo con la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, i visitatori avranno la possibilità di ammirare, in completa solitudine, a museo chiuso, un’opera a scelta tra i capolavori di Palazzo Abatellis. Al termine della visita, la Cioccolateria offrirà il caffè ai visitatori. Quattro i turni di visita: 8,00 – 8,15 – 8,30 – 8,45 prenotabili su www.restartpalermo.it

PALAZZO BUTERA -Venerdi 16 e Sabato 17 luglio alle 19 – (biglietto: 10 euro) – Percorsi di approfondimento guidati da storici dell’arte.
CASA FLORIO – QUATTRO PIZZI – Venerdì 16 e sabato 17 luglio – dalle 18 alle 23 – (biglietto 7 euro online – 8 euro in loco).
Mostra: “ Donna Florio, il boudoir ritrovato” – ORATORIO DEI BIANCHI dalle 19.30 – piazzetta dei Bianchi .(biglietto 3 euro)- “La Statua del Re” realizzata da Procopio Serpotta nel 1727, per 20 anni lasciata nei depositi del polo di palazzo Abatellis, oggi restaurata grazie all’iniziativa dell’associazione Amici dei Musei siciliani con il sostegno della Fondazione Sicilia e il Consorzio Pragma che ha curato il restauro.(biglietto 3 euro)

ORATORIO SAN MERCURIO (Cortile S. Giovanni degli Eremiti, 2) dalle 19.30 (biglietto 3 euro): RELUCEO” – VIDEO INSATALLAZIONE – La video Installazione “Reluceo” dell’artista Dario Denso Andriolo veste il magnifico Oratorio di San Mercurio di luci e proiezioni. Uno spettacolo multimediale che unisce la storia alla modernità per una fruizione innovativa del bene storico-culturale.Una video installazione che, come una scultura di luce, avvolge lo spazio facendo scivolare il fruitore in una dimensione sensoriale pervasiva, ipnotica ed emozionante. L’opera di Andriolo trae ispirazione, con il suo impatto emozionale, dalle torture e dalle miracolose guarigioni di San Mercurio, coniugando le leggende del passato con le tematiche della contemporaneità in un’esperienza percettiva fortemente magnetica. L’audio prodotto da Gianni Gebbia e Vito Gaiezza, che suona l’organo dell’oratorio recentemente restaurato dagli Amici dei Musei Siciliani, contribuisce a generare nell’ambiente un effetto di sospensione temporale catalizzando l’attenzione sulla nostra presenza fisica all’interno dello spazio. Il sensibile e l’intellegibile si mescolano all’interno di uno spazio decorato della bottega Serpotta instaurando un’intesa tra spazio e luce. Luce e suono, infatti, rappresentano da sempre gli stimoli sensoriali più adatti a tradurre la suggestione della presenza in terra di una dimensione divina.

CAPPELLA DELL’INCORONAZIONE (biglietto 3 euro) (Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea – via dell’Incoronazione, 11) alle 19. 30 si potrà ammirare la personale “Morte – Death” dell’artista Reinhard Zich, a cura di Günther Oberhollenzer, curatore della Galleria della Bassa Austria, Museo d´arte di Krems. La mostra presenta al pubblico le grandi tele che l’artista austriaco ha realizzato nel corso della sua residenza a Palermo, dipingendo negli spazi adiacenti di Palazzetto Agnello. Questi lavori dialogano e trovano ulteriore forza e suggestione nello spazio
fortemente evocativo della storica Cappella di età ruggeriana.


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